Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.
Il colore più brutto di tutti, utile per smettere di fumare

Un sondaggio condotto nel 2012 da un’agenzia di ricerche di mercato australiana su mille fumatori di età compresa tra 16 e 64 ha rivelato che il colore che vedete qui sopra, ufficialmente il Pantone 448C, ha l’indubbia qualità di repellere la maggior parte delle persone: molti partecipanti alla ricerca vi hanno associato l’idea di «sporcizia». Il governo australiano ha quindi deciso di volgere la cosa in suo vantaggio, usando la tonalità per il packaging delle sigarette vendute sul territorio nazionale.
L’estetica dei pacchetti di sigarette è considerata da anni una delle chiavi per scoraggiare il tabagismo: un rilevamento del 2008, sempre in Australia, aveva già scoperto che le confezioni con scritte più piccole e marchi più anonimi erano meno “desiderate” rispetto ai corrispettivi più esteticamente curati.

A maggio il Regno Unito si è servito del Pantone 448C per introdurre una legislazione simile a quella australiana, che stabilisce che il nuovo colore primario del 60% delle sigarette in commercio sarà proprio l’anonima tonalità di marrone, e le aziende del tabacco potranno usare solo un set di font standard nel disegnare le loro confezioni.

Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Elon Musk: hanno contribuito a costruire il mondo in cui viviamo e il modo in cui lo viviamo, ma ora sembrano intrappolati in una crisi di mezza età fatta di metaversi impossibili, colonizzazioni spaziali e licenziamenti di massa.