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Come Taxi Driver ha rovinato generazioni di attori

09 Maggio 2016

«Sono 40 anni che ogni cazzo di giorno qualcuno mi ferma per strada e mi chiede: “Ma dici a me?”», così ha detto qualche giorno fa Robert De Niro in un’intervista al Tribeca Film Festival per la reunion del cast di Taxi Driver, che ha celebrato 40 anni dall’uscita. Il ruolo, sostiene il critico Tom Shone su 1843 , continua a essere un modello per ogni giovane attore di Hollywood. Si sono chiaramente ispirati a Travis Bickle: Christian Bale per L’uomo senza sonno, Ryan Gosling per Drive e, dichiaratamente, Sam Rockwell per 7 psicopatici, in cui recita la parte di un attore che crede di essere il figlio illegittimo di Travis Bickle. Leonardo DiCaprio ha detto: «Recitare un personaggio come Travis Bickle è il sogno bagnato di ogni giovane attore».

Per Shone, non è difficile capire il perché: «Travis non è un semplice personaggio dentro la trama di Taxi Driver, Travis è la trama». Il genio nella performance di De Niro è stato quello di saper usare contemporaneamente il tono dell’autodidatta, del sociopatico e della noia: «Mostra che i sociopatici non sono carismatici, ma individui ossessivi e fondamentalmente noiosi».

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Questa sorta di pedenteria demente, sostiene il critico, è ciò che nessuno dei suoi imitatori ha veramente intuito. Tutti pensano che la chiave del personaggio sia nella sua progressiva esplosione di violenza. Per dimostrare l’equivoco, nell’editoriale si cita una battuta di Ryan Gosling, che si è dichiarato un grande fan del film: «Credo che il personaggio di Driver e Travis condividano la fantasia di essere degli eroi», ma secondo Shone, mentre in Drive esiste effettivamente quest’aspirazione in Taxi Driver è del tutto assente.

Nel pezzo si ironizza poi su come recitare la parte di uno psicopatico sia diventato una specie di passaggio fondamentale nella maturazione di un attore, «quando fa cose come farsi crescere la barba o recitare nel cinema europeo d’autore». De Niro, invece, aveva 33 anni e aveva trascorso la maggior parte degli anni precedenti cercando di sfangarla nel circuito dei dinner theatre (gli spettacoli con cena) o recitando in film che non avrebbero trovato una distribuzione e incollando i vetri della finestra del suo monolocale cercando di resistere agli inverni newyorkesi. Quella miscela di risentimento e alienazione era reale. Di Caprio, Gosling e Bale sono invece tutti ex-attori bambini, che da sempre hanno solo conosciuto la celebrità. La loro preoccupazione principale è stata: «Entrare nel radar delle agenzie di casting di Hollywood e lasciarsi alla spalle gli anni trascorsi nel Mickey Mouse Club».

Nell’immagine: Il  “movieoke” di New York, una sorta di Karaoke per film (Stephen Chernin/Getty Images); in testata la reunion per i 40 anni di Taxi Driver al Tribeca (Larry Busacca/Getty Images for Tribeca Film Festival).
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