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La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Legno è bello

Una xiloteca che raccoglie oltre 2000 esemplari diversi di legno. Da qui parte Slow Wood, tra design e artigianato.

05 Novembre 2015

Quando nel 1986, a Bra, Carlo Petrini decise di fondare Slow Food, la cultura della valorizzazione dei prodotti e dei loro ingredienti, cominciava appena a prendere forma. Se oggi, nell’immaginario comune, la slow life è legata a doppio filo al mondo della nutrizione, nella realtà la rivoluzione cui il movimento di Petrini ha fatto da apripista permea i settori più trasversali. Il design e l’artigianato sono tra questi.

Marco Parolini e Gianni Cantarutti, per esempio, hanno fondato il marchio Slow Wood due anni fa, utilizzando come fondamenta un progetto culturale, avviato da Cantarutti e in seguito partecipato anche da Parolini, che aveva come scopo la valorizzazione del legno nelle sue diverse tipologie. «Slow Wood è un marchio di prodotti di arredamento e di interior design che nasce con un background molto preciso – spiega Parolini, amministratore delegato dell’azienda – e affonda le proprie radici negli studi che il mio socio ha sempre fatto sul legno».

Le ricerche di Cantarutti l’hanno portato a studiare e catalogare circa 2000 esemplari di legno,diversi tra loro, provenienti da tutto il mondo: ora sono raccolti in una speciale xiloteca, una biblioteca del legno, che si trova presso la sede di Slow Wood, in provincia di Udine, ed è visitabile su appuntamento. La xiloteca vuole essere una fonte di ispirazione per chi lavora con il legno: proprio per questo motivo il 12 novembre l’azienda trasferirà nel suo showroom milanese 400 delle 2000 specie di legno conservate in Friuli. «Sono i legni “più utilizzabili” nei progetti di arredo e di interior design – spiega Parolini – e vorremmo diventassero uno strumento utile agli studi di architettura e ai designer, affermati ed emergenti».

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La collaborazione è uno dei valori chiave su cui si fonda Slow Wood: «Abbiamo cercato di far coincidere i nostri sforzi per la valorizzazione del legno con un percorso di promozione dell’artigianato italiano. Il tutto con uno scopo culturale. Poi ci siamo detti: perché non creare un marchio che faccia della creazione collaborativa un tassello del proprio dna? Così è nato Slow Wood».

Dopo aver presentato una linea di prodotti al Salone del Mobile 2015, l’azienda si è concentrata su un progetto a tappe, con l’obiettivo di coinvolgere i giovani architetti: attraverso Wood Rules alcuni studi di interior design sono stati chiamati ad interpretare le principali caratteristiche del legno in una serie di installazioni capaci di interagire con il visitatore. «Volevamo trovare un modo per comunicare il nostro lavoro: abbiamo scelto di promuovere realtà giovani», dice Parolini.

La prima installazione della serie, Inside, creata da Studio Modulo, ha dato forma alla duttilità del legno. Ritmica, attualmente in allestimento, è invece frutto del lavoro dello studio Associato Misto e interpreta la flessibilità del legno attraverso sei aste di frassino che, in un parallelismo con i muscoli di un ginnasta, si piegano ma non si spezzano. Le tappe di questo percorso di conoscenza delle proprietà del legno saranno quattro: almeno per ora. «È un materiale con moltissime proprietà – chiosa Parolini – e tra le nostre idee c’è quella di riunire le singole installazioni in un’unica mostra».

All’interno, immagini tratte da Ritmica. In copertina immagine del catalogo Slow Wood.
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