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00:52 mercoledì 30 aprile 2025
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Due compagni di scuola non dovrebbero fondare una start up

02 Luglio 2014

Larry Page e Sergey Brin si sono incontrati a Stanford, hanno sviluppato un algoritmo matematico in grado di mettere in relazione siti web e, nel 1998, hanno fondato Google, azienda che oggi, secondo il più recente Millward Brown Optimor, vale 159 miliardi di dollari. Un successo insperato. Ma, soprattutto, un successo che va contro le probabilità statistiche.

Se le Università americane – Ivy League o meno – sono da sempre gli incubatori più prolifici di idee (prima) e aziende (poi) di successo planetario, infatti, uno studio condotto da Paul Gompers, Yuhai Xuan e Vladimir Mukharlyamov della Harvard Business School (e citato in un articolo che Carlos Bueno, senior engineer di MemSQL, ha pubblicato su Quartz)  ha evidenziato come le imprese create da persone che hanno frequentato lo stesso college abbiano il 19% di possibilità in meno di avere successo. Maggiori sono le affinità tra gli investitori in un progetto, dunque, minori le probabilità di avere successo dice lo studio, che ha preso in esame 3,510 venture capitalist individuali e i loro investimenti in 12,577 aziende tra il 1973 e il 2003. La “regola” non vale solo per chi ha frequentato la stessa scuola: lo studio riporta come la probabilità di successo di un’azienda diminuiscono del 17% se due co-investitori hanno lavorato nella medesima azienda, anche non nello stesso periodo.

Forse lo aveva immaginato Mark Zuckerberg che, dopo aver fondato Facebook insieme ai propri 4 compagni di stanza ad Harvard, fece in modo di estrometterli uno a uno dal progetto.

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