Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
La crisi di American Apparel


La motivazione ufficiale del licenziamento è «un’indagine in corso sulla sua presunta cattiva condotta», hanno fatto sapere da American Apparel. Il personaggio, in effetti, è controverso. I suoi comportamenti e le scelte nelle campagne pubblicitarie, per molti troppo votate a un certo sdoganamento sessuale, hanno generato numerose polemiche. Inoltre Charney è stato accusato più volte di violenza sessuale, aggressione, percosse e diffamazione.
Oltre a tutto questo, hanno forse pesato nella scelta di licenziarlo i guai economici in cui, da qualche tempo, si barcamena American Apparel. Dal 2008 l’azienda ha perso in borsa il 95 per cento del suo valore e, nel primo trimestre del 2014, ha registrato una perdita di 5,5 milioni di dollari. A questi vanno sommati i 46,5 milioni persi nel 2013, e un calo delle vendite del sette per cento rispetto agli anni precedenti. Inoltre nel 2010 la borsa di New York aveva inviato una lettera ad American Apparel, rivelando l’intenzione di eliminare le azioni dell’azienda, dopo che questa aveva reso nota la possibilità di finire in bancarotta. Il crollo dei profitti è stato legato anche al licenziamento di circa 1.500 dipendenti.
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