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Spiacenti, il sesto senso non esiste

15 Gennaio 2014

Tutti abbiamo visto Il sesto senso, il film del 1999 diretto da M. Night Shyamalan, uno dei più celebrati campioni d’incassi degli ultimi decenni. E tutti conosciamo la celebre line di Cole, il giovane paziente di Malcolm Crowe-Bruce Willis, «vedo la gente morta» – da anni oggetto di parodie e citazioni infinite.

Uno studio pubblicato sul sito di divulgazione scientifica PLOS ONE, però, smentisce l’esistenza reale di qualcosa di simile alle capacità extrasensoriali. Due psicologi dell’università di Melbourne, Piers Howe e Margaret Webb, hanno condotto test per registrare eventuali evidenze empiriche di un “sesto senso”, giungendo alla conclusione che chi pensa di averne avuto la prova, in realtà non è soltanto in grado di identificare sensorialmente un cambiamento nel suo campo visivo.

Gli autori del paper scrivono:

In particular, it is clear that to some extent we are also aware of the global properties of the scene, such as the mean luminance or the distribution of spatial frequencies. It follows that we may be able to detect a change to a visual scene by detecting a change to one or more of these global properties. However, detecting a change to global property may not supply us with enough information to accurately identify or localise which object in the scene has been changed. Thus, it may be possible to reliably detect the occurrence of changes without being able to identify or localise what has changed. Previous attempts to show that this can occur with natural images have produced mixed results. Here we use a novel analysis technique to provide additional evidence that changes can be detected in natural images without also being identified or localised. It is likely that this occurs by the observers monitoring the global properties of the scene.

(via)
 

Nell’immagine: una scena de Il sesto senso (1999).

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