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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Dove va Matteo Renzi

Aggiornamenti dal mondo del sindaco di Firenze: la visita alla Merkel, le scelte, il trattino fra centro e sinistra, il suo futuro.

15 Luglio 2013

La questione è semplice: dove va Matteo Renzi? Le cronache politiche degli ultimi giorni, oltre al surreale caso kazako e accanto allo sciagurato caso Calderoli, hanno offerto ai lettori una notizia che (incredibilmente) ha diviso una buona parte del Pd: la visita del sindaco di Firenze ad Angela Merkel. Di per sé, a dire il vero, suonano un po’ come scombiccherate le accuse rivolte al rottamatore di essersi voluto accreditare con la Cancelliera tedesca – neanche l’avesse incontrata ad Arcore. E osservare le critiche ricevute dal sindaco di Firenze in merito all’inopportunità del gesto dalle stesse persone che da anni gli contestano di non avere lo spessore per andare a dialogare in Europa con i maggiori leader europei non può che mettere di buon umore. Eppure, il piccolo episodio del processo a Renzi per la sua visita alla Merkel nasconde un problema che il rottamatore non può non aver colto in queste settimane di pre-campagna elettorale. E il punto è evidente: Renzi è un leader predestinato che però non ha ancora spiegato che cosa farà da grande e che naviga in uno scivoloso limbo che lo costringe a stare con due piedi in tre staffe (un po’ candidato segretario, un po’ candidato premier, un po’ sindaco di Firenze) e che lo mette ogni giorno di fronte al rischio di finire con le gambe all’aria.

In questo senso, il balletto del “mi candido non mi candido mi candido non mi candido” messo in scena nelle ultime settimane dal Rottamatore non rafforza ma indebolisce il profilo di Renzi, non solo per via dell’ambiguità della sua partita ma anche perché per un leader che si candida a guidare il paese è mortificante anteporre la propria candidatura alla stesura delle regole dello statuto del Pd (o ci si candida o non ci si candida, via) ed è mortificante allo stesso tempo vedere i propri migliori parlamentari impegnati notte e giorno a discutere e a ragionare di regole, regole, regole. Ogni ora che Renzi trascorre portando avanti questo balletto giustifica una parte delle critiche che gli vengono rivolte da chi si chiede che partita stia giocando davvero Renzi, e il sindaco dovrebbe sapere che fino a quando non dirà chiaramente cosa vorrà fare da grande non potrà lamentarsi del fatto che ogni giorno ci sono politici, giornalisti e osservatori che provano a decifrare con la lente di ingrandimento ogni piccola mossa tracciata sul sismografo della rottamazione. All’interno di questo balletto, poi, Renzi dovrà stare attento a non commettere un errore nel quale il sindaco, tra una danza e un’altra, rischia di cadere.

Il sindaco di Firenze, da parte sua, sa che per conquistare il Pd è necessario spostare il baricentro della sua proposta politica verso sinistra, e in fondo si spiega così anche l’idea di andare “oltre la rottamazione” nel senso di lasciarsi alle spalle una parte delle idee declinate durante l’ultima campagna elettorale. Renzi però, da questo punto di vista, deve stare attento a non giocare con il fuoco e deve stare attento a costruire la sua leadership senza rinunciare a quegli ingredienti (dalla riduzione del fisco, alla flessibilità sul lavoro, passando per la produttività e il taglio della spesa) che potrebbero permettergli di aprire il perimetro della gauche anche laddove si vincono le elezioni: al centro. La missione del sindaco, seguendo la bella lezione offerta qualche giorno fa a  Falkirk da Ed Miliband, dovrebbe essere questa, e la sua candidatura alla segreteria ha un significato se Renzi non cadrà nella tentazione di buttarsi a sinistra solo per raccogliere qualche voto in più. Il Pd, e Renzi lo sa, deve riuscire nell’impresa di togliere il trattino tra le parole centro e sinistra. Ma per farlo occorre tempo e occorre educare i propri elettori. Verrebbe da dire: se non Adesso, caro Renzi, quando?

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