Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.

di Studio

Nell'immagine di copertina: uno dei tanti commenti su X alla nomina di Demna alla direzione artistica di Gucci.

Moda – Georgia on my mind

Che l’annuncio ufficiale sarebbe arrivato lo si sussurrava da giorni, mentre sono mesi che si rincorrevano le voci su chi avrebbe sostituito Sabato De Sarno da Gucci, ben prima della sua uscita ufficiale all’inizio dello scorso febbraio. Ora abbiamo la risposta: è Demna il nuovo Direttore artistico di Gucci, come annunciato giovedì dal marchio, a partire da inizio luglio 2025. Le reazioni, come prevedibile, sono state opposte, tra entusiasti e detrattori, mentre le borse non sembrano averla presa benissimo. Quello che resta di mesi di pettegolezzi e congetture, però, è un pericoloso abbassamento del livello del dibattito, ossessionato dai giri di poltrone. È l’economia dell’attenzione, baby.

Stati Uniti – Inherent Ice

La parola più spaventosa in inglese americano è ICE, acronimo che sta per Immigration and Customs Enforcements. È un’agenzia che Trump sta trasformando in una sorta di milizia privata: andate e prendete e detenete ed espellete questa persona, è straniera quindi non preoccupatevi di quisquilie come i diritti costituzionalmente garantiti. È quello che è successo a Mahmoud Khalil, immigrato regolare, studente della Columbia, leader delle proteste pro-Palestina: è stato arrestato e portato in un centro di detenzione ICE, senza essere indagato di alcunché, e adesso aspetta di capire che ne sarà di lui. Trump, con la solita preoccupazione per lo Stato di diritto, ha detto che secondo lui Khalil è un «paid agitator» e tanto basta, ormai, per essere arrestati dall’ICE. Soprattutto, il Presidente ha detto che quello di Khalil è il primo di «molti arresti che verranno».

Cronaca – Crampi Flegrei

Una scossa di notevole forza (4.2 di magnitudo) ha colpito la zona flegrea tra la notte di mercoledì e giovedì senza grosse conseguenze. Forte come non si era mai sentita negli ultimi 40 anni, Napoli ovviamente compresa, e “diversa” come l’hanno descritta alcuni testimoni. Ripartono quindi speculazioni su ipotetiche evacuazioni e altrettanti ipotetici big one. Così come ripartono razzismi assortiti, più o meno ironici, sui social. Il problema però del bradisismo è serio e di non facile soluzione, vista la densità di popolazione delle zone interessate.

Cronaca – No Garlasco non ci casco

A volte ritornano, soprattuto nei casi di cronaca. Questa settimana è stato riaperto uno dei casi più tristemente celebri in Italia, quello dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a 26 anni il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Come hanno riportato tutti i media, c’è infatti una nuova persona indagata: si tratta di Andrea Tempio, che aveva 19 anni all’epoca dell’omicidio, e che in realtà era già stato indagato, ma la sua posizione era stata archiviata. Come i nostri lettori ricorderanno, per l’omicidio di Chiara Poggi sta scontando la pena Alberto Stasi, il suo ex fidanzato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione. A sbloccare la situazione sono state nuove analisi effettuate su vecchi campioni di Dna, che rimetterebbero Tempio sul luogo del delitto.

Polemiche – Mortal Wombat

Il mondo degli influencer è sempre meraviglioso. L’ultima shitstorm ha toccato la statunitense Sam Jones, che era in Australia e si è fatta riprendere mentre, fermata all’improvviso l’auto su una strada di campagna, si è lanciata a prelevare un cucciolo di vombato per – ovviamente – produrre un contenuto su TikTok. Mentre la madre-vombato strillava, e strillava naturalmente anche il povero piccolo. Subito un acquazzone di messaggi d’odio, e fin qui tutto normale. Ma le proteste sono arrivate anche dal ministro degli Interni Tony Burke, che ha detto che stava valutando se annullare il visto di Jones. Non era una battuta: l’Australia ha davvero iniziato un processo di revisione del visto dell’influencer, che però venerdì 14 marzo ha lasciato autonomamente il Paese, in fuga dalla vendetta del vombato.