Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
Le voci sui presunti sextape di Luigi Mangione hanno fatto aumentare le donazioni per la sua difesa legale
Al momento la cifra raccolta è di circa 660 mila dollari.

Negli scorsi il sito scandalistico Radar Online ha pubblicato una “esclusiva” in cui si racconta di 20 sex tape con protagonista Luigi Mangione. L’autore e il distributore di questi video sarebbe Mangione stesso, secondo le fonti di Radar Online. Ci sono due cose da sottolineare, a proposito di questo “scoop”: la prima è che non esiste nessuna conferma di nessun tipo dell’esistenza di questi video; la seconda è che tante persone che stanno seguendo il caso Mangione hanno interpretato l’articolo di Radar Online come un tentativo di diffamazione e hanno quindi deciso di contribuire al pagamento delle spese legali di Mangione.
Sul sito GiveSendGo, infatti, c’è una campagna di raccolta fondi aperta dagli avvocati di Mangione (che hanno anche lanciato un sito): si chiama Luigi Mangione Official Defense Fund, la cifra posta come obiettivo è un milione di dollari. Al momento in cui scriviamo ne sono stati raccolti quasi 660 mila, con una considerevole accelerazione delle donazioni avvenuta tra il pomeriggio di mercoledì 5 (momento della pubblicazione dell’articolo su Radar Online) e la mattina di giovedì 6 marzo: quasi 4 mila dollari in nemmeno 12 ore e pare che la crescita stia continuando. Come si legge su Mint, molti dei messaggi che è possibile allegare alla donazione sono una variazione sullo stesso tema: non ce ne frega niente di questi fantomatici sex tape, pensiamo sia tutta una campagna di disinformazione, ci interessa solo che Mangione abbia un processo giusto.
Mangione è indagato sia dalle autorità statali di New York e della Pennsylvania che da quelle federali. La prossima udienza nel lungo percorso giudiziario che lo aspetta è fissata per il 19 marzo: è atteso in una corte federale, dove dovrà rispondere delle accuse di stalking e dell’omicidio di Brian Thompson, Ceo di UnitedHealthcare.