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Sesso e draghi, l’esplosione del romantasy
A conferma del successo del genere ci sono le vendite da record di Onyx Storm di Rebecca Yarros, autrice che è diventata una miniera d'oro per l'editoria mescolando inclusione, sesso e fantasy.

Particolare da un artwork di kaylahardyart su Deviant Art
Rebecca Yarros potrebbe essere tua amica. Ha la battuta pronta, mostra una certa empatia per chi come lei soffre di una disabilità fisica, è onesta nell’ammettere di avere molta difficoltà a gestire la fama che l’ha investita nell’ultimo anno, e ascolta Taylor Swift alle 2 del mattino mentre è in preda all’insonnia. Si definisce una persona molto down-to-earth, e a giudicare dal suo intervento all’ultimo National Book Festival del Library of Congress di Washington D.C., è chiaro che lei sia proprio così: una che ha messo su un impero da quel motto “vola o muori”, ma scherza sul fatto che è madre di sei figli, quindi vedete di rispettare la fila per le domande. Altre informazioni sulla Yarros che fanno al caso nostro: sul suo profilo Instagram condivide le foto dei braccialetti dell’amicizia che realizza – e che perciò compaiono anche nei raduni della sua fandom –, le vediamo spesso indosso delle ballerine argento – questo a conferma della sua audacia –, ed è l’autrice che di recente ha visto un suo romanzo assumere il primato di essere l’adult fiction venduto più velocemente degli ultimi vent’anni, con le 2,7 milioni di copie di Onyx Storm, il terzo capitolo della saga Empyrean, andate a ruba nella prima settimana d’uscita. Il tutto a riprova del fatto che Violet Sorrengail e Xaden Riorson vincono a mani basse sulla Bella Swan e sull’Edward Cullen di Twilight; e che il genere romantasy è qui per restare.
Dal fantasy al romantasy
Ma per capire perché si parla tanto di personaggi fantasy – il generico è d’obbligo – sessualmente attivi, e case editrici che brindano a champagne, bisogna fare un passo indietro e tornare al 2023, che se a noialtri sembra già un secolo fa, figuriamoci alla Yarros che si è vista diventare un fenomeno globale mentre ammetteva qualcosa come: «Non mi sento a mio agio sotto i riflettori. Preferirei stare a casa coi miei bambini». Comunque, il Romantasy di Rebecca Yarros for dummies racconta che dopo dieci anni e una ventina di romanzi di genere romance con un riscontro sempre tiepido, l’autrice di Colorado Springs decide di proporre al proprio editore, Entangled, un fantasy epico: si chiamerà Fourth Wing, e avrà a che fare con molti cavalieri, draghi, battaglie e pugnali lanciati con gli ormoni a palla.
Dato che però la Yarros nelle sue storie vuole mettere molto della propria esperienza, il romanzo in questione deve avere al centro una ragazza – «Crescendo ho letto molti fantasy, ma nessuno aveva come protagonista una potente eroina», cit. – e perdipiù affetta dalla Ehlers-Danlos Syndrome (EDS), una patologia del tessuto connettivo di cui soffre l’autrice stessa (e quattro dei suoi figli) e per la quale, semplificando, è facile trovarsi con l’anca lussata o il menisco fuori gioco persino camminando. Insomma, la condizione fisica perfetta affinché la protagonista Violet Sorrengail sopravviva alla durissima accademia militare di Basgiath, dove per gli erculei giovani cadetti ogni occasione è buona per morire ben prima di essere saliti su un drago che, se non li ridurrà subito in cenere, allora li accompagnerà in battaglia da cavalieri – spoiler: non è detto.
Ma dato che nel genere recentemente definito romantasy regola vuole che la quota fantasy e quella romance si bilancino, ecco che a partire da Fourth Wing e proseguendo con Iron Flame e Onyx Storm, non c’è fuoco di drago che sia più bollente delle pulsioni amorose e sessuali che si sprigionano dal momento zero tra Violet Sorrengail e l’enemy-to-lover Xaden Riorson; non c’è pugnale lanciato a cui non corrisponda, per Violet, un egual numero di pensieri riguardanti il sesso. E viene da ringraziare il cielo quando alla trecentesima – o forse più avanti? – pagina di Fourth Wing, la nostra eroina viene sollevata da quella che pare la più atroce delle sue sofferenze: l’astinenza.
Il sesso è cringe
Ecco allora che si fanno largo le pagine più cringe del tutto: quelle con gli amplessi che fanno prendere fuoco all’armadio e ci fanno chiedere come faccia Violet a sopportare cotanta virilità sul suo fragile corpo, quando fino a due minuti prima era proprio lei a fasciarsi le ginocchia per non farle spezzare; ma tant’è. Le descrizioni minuziose degli amplessi umani (e non) e degli elementi magici fanno parte del gioco del romantasy, e a dirla tutta non c’è niente di particolarmente nuovo se pensiamo a quella volta in cui il vampiro Edward Cullen e l’umana Bella Swan spaccarono il letto – se non ricordo male a baldacchino – durante la loro luna di miele in Breaking Dawn. Per non parlare di cosa lessero i miei occhi di ragazzina nei romanzi di Charlaine Harris con protagonista la giovane Sookie Stackhouse, che forse qualcuno avrà conosciuto più che altro in True Blood, la serie tv prodotta da Hbo.
E questi sono solo un paio di riferimenti per capire che siamo già stati tutti battezzati al culto dell’amore e del sesso in cornice fantasy, solo che a dare enorme risonanza al nuovo-non-nuovo genere ora c’è, da una parte, il vasto seguito di aficionados alla fanfiction, che con siti come Archive of Our Own è stato in grado di guidare le scelte delle case editrici verso la genesi del romantasy; dall’altra, l’ormai immancabile carrozzone dei social, con l’eco di BookTok che fa sì che un romanzo di dieci anni fa come La Corte di Rose e Spine venga oggi preso a manifesto del genere, e la saga della sua autrice Sarah J. Maas ritenuta valida di 40 milioni di copie vendute, e di annessi party di mezzanotte a tema organizzati da un’enorme fandom. Il che d’altronde è sempre successo per la saga Empyrean – vedasi il più recente release party di Barnes & Noble per Onyx Storm – ma coi braccialetti dell’amicizia scambiati fuori dalle location a mo’ di Eras Tour, e un buon numero di cosplayer in tute di pelle à la Violet Sorrengail (coming next: quelli del gatto Broccoli).
Ma dietro l’enorme seguito del romantasy di Rebecca Yarros c’è anche qualcos’altro: «Volevo raccontare una storia su una ragazza che non dovrebbe avere successo, e che non dovrebbe essere in grado di sopportare un ambiente eccessivamente brutale», ha ripetuto l’autrice più volte. E così la forza di Fourth Wing diventa Violet Sorrengail e la sua (mai esplicitata) EDS; la scriba sorda di Iron Flame – Jesinia Neilwart – la conferma che la saga Empyrean punta tutto su quell’inclusività che, fuori dai confini del magico mondo di Navarra e dentro quelli dell’America voluta dal Presidente Trump (& co.), oggi dovrebbe rappresentare quasi un male da debellare, un fastidio da togliere; e invece caso (e coscienza) vuole diventi quell’aspetto che piace tanto, tantissimo (soprattutto) alle ragazze che si sono sempre sentite tagliate fuori dal ruolo di eroine, e adesso hanno finalmente una parte importante nella storia.
Una formula che funziona anche in Italia
Certo, non ci può essere solo questo aspetto dietro le 25 mila copie di Onyx Storm vendute in Italia durante la prima settimana di pubblicazione, e le 120 mila dei primi due capitoli della saga che, insieme a Potere e inganno di Lauren Roberts, nell’orticello italiano hanno fatto sì che l’anno scorso fossero venduti circa un milione di libri fantasy in più rispetto al 2023 – con un aumento del 26 per cento per il genere; ma è evidente che la Yarros è riuscita a trovare la formula giusta. Quella che ci fa divertire perché tira più un pelo di Xaden Riorson di un mondo fantasy costruito con tutti i crismi che il genere impone. Con buona pace di Christopher Paolini & company. Non a caso è proprio dal 2023 che si parla di un adattamento televisivo della saga, con i diritti venduti agli Amazon MGM Studios e la produzione messa in mano all’Outlier Society di Michael B. Jordan; di questa notizia bomba, in pratica, che combinata alla fan art e a una massiccia dose di AI, negli ultimi mesi ha dato vita ai trailer farlocchi condivisi su YouTube.
Voglio dire, qui abbiamo i draghi che non si limitano a essere draghi, ma copulano pure; i ventenni con l’innamoramento facile dei quindicenni e il vocabolario dei cinquantenni in una qualunque puntata di Uomini e Donne; una buona dose di elementi tra il cringe e lo zarro, da lettura ignorante e immensa soddisfazione. Di recente sono stata a un luna park, e mentre guardavo le giostre pensavo a questo articolo convincendomi di una cosa: se il romantasy fosse una giostra, sarebbe il tagadà. Perché se capita che hai più di trent’anni e ti convinci a (ri)salirci mettendo da parte l’imbarazzo, finisce che ti diverti come le ragazzine che stanno in piedi al centro. E come ci insegna Zia Bene, paghi un altro giro e non te ne vergogni più.