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Nella longlist dell’International Booker Prize c’è l’italiano Vincenzo Latronico con Le perfezioni
È un ottimo momento per la letteratura italiana nel mondo? Speriamo di sì, e qualche segno lo si vede. Non parliamo di Elena Ferrante in testa ai migliori libri del secolo del New York Times, ma del fatto che, per il secondo anno di fila, siamo qui a scrivere di un libro italiano nella longlist dell’International Booker Prize: si tratta di Vincenzo Latronico, con il suo Le perfezioni diventato Perfection e uscito per Fitzcarraldo Editions nel Regno Unito, tradotto da Sophie Hughes.
Nella longlist 2024 era stata doppietta: Veronica Raimo con Lost On Me (pubblicato da Virago e tradotto da Leah Janeczko) e Domenico Starnone con The House On Via Gemito (pubblicato da Europa Editions, la casa editrice in lingua inglese delle Edizioni E/O, nella traduzione di Oonagh Stransky). Nessuno dei due era andato poi in shortlist, purtroppo.
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Le perfezioni, scrivevamo nel recensirlo nel 2022, «è la narrazione del passaggio dai venti ai trent’anni di Anna e Tom, una coppia di designer italiani emigrati a Berlino. L’illusione dei protagonisti è quella di costruire, riempire e poi vivere un’esistenza che sappia rispecchiare ciò che lo spirito del tempo definisce come felice, o di successo, o invidiabile. Lo spirito del tempo, in questo caso, è un altro nome per dire internet. Anna e Tom hanno un buon lavoro, e una casa arredata con cura e secondo tutti i crismi di Instagram. Hanno scelto una città che sembrava vivace, un posto culturalmente dinamico e che potesse offrire tutte le occasioni giuste per due giovani creativi. Tutte le immagini giuste. Anche il loro stile di vita rispecchia le rappresentazioni che sui social network sono quelle adatte a raccogliere molti like: gli interessi culturali americani, le mostre di arte contemporanea; i ristoranti vegetariani e le cene ben curate in casa con ingredienti stagionali e vino naturale; le vacanze nei borghi. L’attivismo, anche quello sempre online».
L’International Booker Prize è un premio letterario internazionale molto prestigioso: è assegnato nel Regno Unito e dedicato ai libri tradotti in inglese, dal 2016 frutta 50mila sterline al titolo vincitore (metà all’autore o autrice, metà al traduttore o traduttrice) – mentre prima era dedicato alla persona in sé, non a uno specifico titolo. Negli ultimi anni hanno vinto titoli di cui si è parlato molto di scrittori e scrittrici che hanno poi ottenuto una fama notevole: Jenny Erpenbeck con Kairos l’anno scorso, Han Kang con La vegetariana nel 2016 (pubblicato da Adelphi), Georgi Gospodinov con Cronorifugio (in Italia edito da Voland) nel 2023, Olga Tokarczuk nel 2018 con I vagabondi.
Vincenzo Latronico, classe 1984, ha pubblicato quattro romanzi con Bompiani, ma in ordine di tempo il suo ultimo libro è il memoir La chiave di Berlino, uscito per Einaudi nel 2023.