Abbiamo intervistato il cantante, appena tornato sulla scena con Canerandagio Parte 1: ci ha parlato (ovviamente) di hip hop, di hardcore, di Napoli, di Milano e di cosa ha fatto in questi anni di "assenza".
Oggi alle 21 ci sarà una “meditazione mondiale” per ricordare David Lynch

David Lynch è morto nella sera italiana di giovedì, a 78 anni. La famiglia ha comunicato la notizia su Facebook: «È con grande cordoglio che noi, la sua famiglia, annunciamo la morte dell’uomo e dell’artista David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma come avrebbe detto lui, “guarda la ciambella e non il buco”. È una bella giornata con un sole splendente e cielo blu dappertutto».
L’ultima è una di quelle frasi che avrebbe usato lui nella rubrica meteo che il regista di capolavori come Mulholland Drive, Blue Velvet e Twin Peaks amava tanto condurre, e nello stesso spirito leggiamo anche la comunicazione, sempre via social, con cui i figli e le figlie annunciano una “meditazione mondiale” di commemorazione, prevista per lunedì 20 dicembre alle 21 italiane.
David Lynch, our beloved dad, was a guiding light of creativity, love, and peace. On Monday, January 20th—what would have been his 79th birthday—we invite you all to join us in a worldwide group meditation at 12:00pm NOON PST for 10 minutes.
Let us come together, wherever we… pic.twitter.com/Oj3L3FLZSF
— David Lynch (@DAVID_LYNCH) January 18, 2025
«David Lynch, nostro amato padre, era una luce guida di creatività, pace e amore. Lunedì 20 gennaio – che sarebbe stato il giorno del suo 79° compleanno – vi invitiamo a unirvi a noi in un gruppo di meditazione mondiale a mezzogiorno al fuso orario della California. Uniamoci insieme, ovunque siamo, per onorare il suo ricordo diffondendo pace e amore nel mondo. Per favore, prendetevi questo tempo per meditare, riflettere, e mandare positività nell’universo. Grazie per prendere parte a questa celebrazione della vita. Con amore, Jennifer, Austin, Riley e Lula Lynch».
Nella foto, l’immagine utilizzata nel tweet.

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.