Cose che succedono | Cronaca

Otto donne hanno accusato Neil Gaiman di violenza sessuale

Nel luglio 2024 Tortoise Media ha pubblicato “Master“, un podcast in sei parti che raccontava le accuse di cinque donne nei confronti dello scrittore di fantascienza, fantasy e horror Neil Gaiman, autore di libri da cui sono tratti film e serie tv di successo come American Gods, Good Omen, The Sandman e Coraline. Le donne, che in quel caso avevano usato solo i loro nomi di battesimo o pseudonimi, accusavano il celebre e pluripremiato autore di violenza sessuale. Ora, sei mesi dopo, le donne sono diventate otto: lo rivela la cover story di gennaio del New York Magazine, un’inchiesta molto lunga e approfondita firmata dalla giornalista Lila Shapiro. Il titolo dell’articolo, “There Is No Safe Word”, sembra giocare con il termine “safe word”, la parola di sicurezza che si usa per interrompere un rapporto Bdsm.

Alcune donne, infatti, erano normalmente consenzienti, ma i rapporti con Gaiman prendevano spesso un piega inaspettata, in cui le donne erano costrette a compiere atti degradanti e umilianti che non erano mai state concordati, come normalmente si usa fare, invece, prima di un rapporto Bdsm. In altri casi, come in quello dell’allora 22enne Scarlett Pavlovich, che l’ha denunciato nel gennaio 2023, si è trattato di vera e propria violenza sessuale (raccontata nell’articolo fin nei minimi particolari) anche se Pavlovich ha in seguito rassicurato lo scrittore che i loro incontri erano stati consensuali e firmato un Nda (non disclosure agreement, un accordo di riservatezza) ottenendo in cambio 9200 dollari. Oltre ad accusarlo di averla violentata e costretta a compiere atti degradanti senza il suo consenso, Pavlovich lo incolpa anche di aver voluto avere rapporti sessuali con lei davanti al figlio.

I legali di Gaiman hanno da subito e fermamente negato ogni accusa, affermando che il loro cliente non ha mai avuto rapporti sessuali in presenza del figlio e che in tutti i casi si è trattato di occasioni di «degradazione sessuale, bondage, dominazione e sadomasochismo (Bdsm) che possono non piacere a tutti ma sono legali tra adulti consenzienti». Le ripercussioni del podcast di Tortoise e dell’inchiesta del New York Magazine sulla sua carriera sono state finora soltanto due: l’esclusione dalla produzione della terza stagione di Good Omens, ora convertita da Prime Video in un film di 90 minuti, e la cancellazione della serie tratta dal suo libro Dead Boy Detective. Pare che gli altri progetti, invece, per ora, stiano andando avanti: Netflix farà comunque debuttare la seconda stagione di Sandman, mentre Prime Video presenterà l’adattamento del suo romanzo Anansi Boys.