Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».
Bruges è l’unica città in Europa che ha sconfitto l’overtourism

Dell’overtourism abbiamo già ampiamente parlato, anche nel nostro podcast Stilnovo. Le notizie che siamo soliti riportare, però, riguardano quasi sempre situazioni negative: manifestazioni organizzate da cittadini esasperati che decidono di ribellarsi, come ad esempio a Barcellona (vi ricordate le pistole ad acqua?) o il caso dei gruppi di punk che in Germania hanno iniziato a invadere le località di vacanza dei ricchi, esperimenti falliti (ad esempio quello del biglietto per entrare a Venezia, ne parlavamo qui), luoghi turistificati o a rischio di turistificazione per colpa degli influencer o… del New York Times (come nel famoso caso del Cilento). Questa volta parliamo invece di un rarissimo esempio positivo, un caso di successo. Il Telegraph ha raccontato il felice esperimento condotto a Bruges, la città del Belgio capoluogo delle Fiandre occidentali: «grazie al suo approccio equilibrato al controllo della folla, Bruges è ancora un’ottima meta per una fuga nel fine settimana, anche nel pieno della stagione delle vacanze in città», si legge nell’articolo.
Secondo quanto riportato dal Telegraph, Bruges attrae più di 7 milioni di visitatori all’anno: sembrano tanti, e lo sono, ma a quanto pare la città ha trovato il modo per gestirli: a piccole dosi, grazie a un lavoro che in realtà va avanti dal 1996. Già in quell’anno, infatti, una politica di “hotel-stop” aveva posto limite alla proliferazione di nuovi hotel nel centro della città, e nel 2022 la stessa regolamentazione è stata data agli appartamenti affittati ai turisti. Il risultato è che l’85% dei visitatori è composto da persone che visitano la città durante il giorno. Le misure per controllare l’impatto dei turisti includono la limitazione dell’accesso dei pullman in centro città. Dal 2019, le navi da crociera che attraccano al porto di Bruges Zeebrugge sono state limitate a due al giorno (da una capacità di cinque), riducendo l’afflusso dei pullman. Certo, scrive il giornalista, sarà molto difficile non trovare un bel po’ di gente nella parte centrale della città, ma a quanto pare la maggior parte delle persone che abita a Bruges ha un atteggiamento sereno nei confronti dei turisti.

Da "Abitare Futuro", il nuovo numero di Urbano, dieci domande a Carlo Ratti sulla prossima Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, che più di tutte le edizioni precedenti coinvolgerà la città come fosse un’unica, enorme arena di incontro di pensieri e nuove idee.