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Torneremo sulla Luna con delle tute firmate Prada e Axiom Space

Sono state presentate a Milano al Congresso Astronautico Internazionale.

di Studio

Artemis III è il nome della missione NASA che riporterà degli esseri umani sulla Luna per la prima volta dal 1972 (allunaggio dell’Apollo 17). Non si sa ancora con esattezza quando avverrà il lancio, ma dovrebbe essere nel 2026, sulla navicella spaziale Orion. La missione prevede di portare due astronauti sul satellite: un uomo e una donna, che dovrebbero rimanere sulla Luna per cinque o sei giorni, uscendo a “passeggiare” quattro volte. Verranno raccolti campioni, soprattutto ghiaccio lunare.

Fin qui non proprio tutto normale, ovviamente, essendo l’evento straordinario. Ovviamente saranno diversissime le tecnologie che, rispetto a 50 anni fa, la missione impiegherà, e possiamo già dire qualcosa a proposito di quelle indossabili, ovvero della tuta spaziale. In occasione del Congresso Astronautico Internazionale tenutosi a Milano, infatti, Axiom Space e Prada hanno svelato per la prima volta il design della tuta che sarà utilizzata dagli astronauti. Si chiamerà Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU), ed è frutto di un lavoro congiunto tra le due aziende. Come nel passato, la tuta sarà bianca, di un materiale che riflette il calore e proteggerà i membri della missione dal caldo estremo e dalla polvere lunare. Naturalmente, avrà anche degli inconfondibili dettagli rossi.

Axiom Space, che è un’azienda aerospaziale che si occupa di moduli spaziali, si è appoggiata a Prada per sfruttare l’incredibile know-how tecnico e tessile dell’azienda italiana. Il marchio ha quindi messo a disposizione la sua profonda conoscenza sui materiali e i processi di produzione, in risultati che sono andati ben oltre la realizzazione dello strato esterno della tuta ma hanno attraversato soluzioni tecnologiche e metodi di cucitura innovativi, per conciliare l’ovvia funzionalità ingegnerizzata di una tuta che è un complessissimo laboratorio con l’estetica del rivestimento bianco, aumentando il comfort per gli astronauti e le prestazioni.

Il presidente di Axiom Space Matt Ondler ha detto, sulla collaborazione: «Abbiamo rotto gli schemi. La partnership fra Axiom Space e Prada segna un precedente che ci aiuterà a ripensare le collaborazioni fra settori, aprendo nuove strade e opportunità per i servizi spaziali commerciali». E Lorenzo Bertelli, Chief Marketing Officer e Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada: «Superare i nostri limiti è uno dei valori che meglio riflettono lo spirito di Prada e la visione dei miei genitori. Sono molto orgoglioso del risultato che mostriamo oggi, è il primo passo della collaborazione con Axiom Space. Abbiamo condiviso il nostro know-how su materiali ad alte prestazioni, nuove soluzioni e tecniche di cucitura, imparando molto gli uni dagli altri».

Infine Russell Ralston, vicepresidente esecutivo delle attività extraveicolari per Axiom Space, ha spiegato il perché di una partnership come quella tra Prada e Axiom Space: «Stiamo inaugurando una nuova era dell’esplorazione spaziale, e le partnership sono imprescindibili per la commercializzazione: mettere insieme team solidi e coesi provenienti da diverse aziende ci consente di esplorare tecnologie avanzate, prodotti specializzati e servizi innovativi con l’aiuto di persone esperte. Per la prima volta apriamo alle competenze provenienti da altri settori per ottimizzare le soluzioni per lo spazio».

Come funzionerà quindi questa AxEMU? Rispetto al passato, è studiata per fornire maggiore flessibilità, efficienza e sicurezza, e integra strumenti specializzati per l’esplorazione del polo sud lunare, che è dove allunerà Orion. Si adatta alle diverse fisionomie degli astronauti, sia uomini, sia donne, ed è in grado di tollerare le temperature estreme del polo sud lunare e il clima rigido delle regioni permanentemente in ombra per almeno due ore: sono zone in cui si arriva intorno ai meno 250 gradi centigradi.

AxEMU ha poi sistemi di ridondanza e un sistema di diagnosi integrato per garantire la sicurezza dell’astronauta; integra un sistema rigenerabile di rimozione dell’anidride carbonica e una tecnologia di raffreddamento per dissipare il calore. Il casco e il visore hanno rivestimenti per ottimizzare la visibilità, mentre i guanti, realizzati internamente e su misura, presentano una serie di migliorie rispetto ai precedenti.

La tuta non è ancora pronta al cento per cento: ora si avvicina la fase finale dello sviluppo. Ha superato una simulazione pressurizzata con i tre partner di Artemis III (NASA, SpaceX e Axiom Space), la prima di questo tipo dai tempi delle missioni Apollo, ma la attendono numerose altre prove, tra cui test subacquei con equipaggio nel laboratorio NBL e test integrati con i prototipi dell’Artemis Lunar Terrain Vehicle. La fase di verifica progettuale è prevista per il 2025.