Industry | Dal numero

Frassaï, il profumo come «modo di vivere»

Conversazione con Natalia Outeda, fondatrice del marchio di profumeria artistica distribuito in Italia da Calé, che prende ispirazione dalla sua terra natia, l’Argentina.

di Federica Caiazzo

Natalia Outeda, fondatrice del brand di profumeria di nicchia Frassaï (distribuito in Italia da Calé) ci racconta il suo lavoro con l’energia di chi ha trasformato la sua passione in un progetto solido. La incontriamo nel cuore di Brera a Milano, nella boutique Fragrans in Fabula di via Madonnina 17, un luogo intimo e appartato che offre una selezione unica di marchi di profumeria artistica. Outeda è l’anima e il motore del marchio che ha fondato nel 2013 e, a ridosso del lancio del nuovo profumo Dormir Al Sol, ci siamo lasciati portare alla scoperta di un universo in cui panorami dell’Argentina, suo Paese natale, ricordi, musica e arte si fondono nelle note delle sue fragranze.

ⓢ Ci sono ricordi d’infanzia che ha tradotto in fragranze?
Certo, Frassaï è proprio un viaggio nella mia terra, tra ricordi e ispirazioni, e due profumi sono particolarmente legati al mio Paese. Verano Porteño si ispira a Buenos Aires ed è anche il nome di un tango di Astor Piazzolla. È un profumo sensuale ed evocativo: c’è tanto gelsomino, rimanda all’idea dell’estate a Buenos Aires. Altro profumo significativo per me è Teisenddu, che si ispira alla cosiddetta torta negra, la torta gallese della Patagonia argentina. La fragranza è legata alla storia dei gallesi che andarono in Argentina nel 1865, tra cui un mio bisnonno. Mia nonna era solita preparare questa torta molto speziata, con cannella e chiodo di garofano. È un profumo che mi ricorda l’abbraccio avvolgente di mia nonna.

ⓢ In Europa, il cuore pulsante del mercato delle fragranze è Parigi. Come è riuscita a differenziare il suo brand in un mercato così competitivo?
Credo di esserci riuscita attraverso la storia autentica del Sud America. L’Argentina e la Patagonia sono lontane dall’Europa, perciò i miei profumi riescono a diventare evocativi di questo viaggio. Questo mi consente di parlare di qualcosa di nuovo attraverso le fragranze.

Il suo primo approccio alle fragranze: profumi da indossare come ciondoli pendenti, come oggetti d’arte. Quanto la ispira l’arte nel suo lavoro?
L’arte mi ispira da sempre, da piccola ho studiato danza classica, amo l’opera, la musica. L’arte è un modo di aprirsi al nuovo, un modo di viaggiare. Quando rientrai in Argentina da un’esperienza di lavoro a New York nel mondo delle fragranze, il mio primo approccio avvenne attraverso i gioielli. Volevo uscire dalla visione commerciale e realizzare qualcosa di creativo: trovai un atelier che mi propose di realizzare una linea di gioielleria contemporanea. Ogni gioiello conteneva al suo interno una fiala di profumo.

El Descanso, Frassaï

Nel 2015 ha creato delle candele ispirate alle icone musicali argentine. Quali sono le sue preferite?
Nella collezione c’era una candela ispirata al tango, nello specifico a una cantante argentina degli anni Trenta e Quaranta di nome Ada Falcon. Credo che quello della musica sia un codice universale, che può far giungere il messaggio di un profumo non attraverso i suoi tecnicismi – note, texture, ecc. – ma attraverso un linguaggio per tutti. La nuova collezione di candele invece si ispira al mito: Divina Foresta richiama il mito di Diana, la dea della caccia. Ha un profumo legnoso con una nota di gelsomino, pepe nero e legno di Oud. L’altra candela è Fruto Prohibido, che si ispira al melograno e il mito di Persefone: è più sensuale, ci sono note di vaniglia.

ⓢ Lei ha abbracciato la filosofia dello slow perfume. Ce la racconta?
Il mio desiderio è quello di ritornare alla bellezza del profumo come modo di vivere. A Milano come a Buenos Aires si è sempre di corsa, anche l’acquisto dei profumi è smodato, a volte se ne acquista uno senza aver finito un altro. Vorrei che si ritornasse all’essenziale, dando valore a ciò che abbiamo invece di comprare di più. Vorrei che una fragranza fosse goduta a pieno come si faceva un tempo, quando sul mercato non c’erano costantemente profumi nuovi. Slow perfume significa anche cura nel processo di produzione: voglio avere il tempo per creare qualcosa di bello, perché per fare qualcosa di bello occorre tempo, non si può fare in due mesi. A volte occorrono anni.

Ogni fragranza è sempre accompagnata da una storia. Ne ha una preferita?
Ho molto a cuore El Descanso, nato con Rosa Sacra e Cuir Pampas perché si possono usare da soli o in combinazione facendo layering. Tutti e tre rievocano il contatto con la natura, sono profumi nati durante la pandemia quando ricercavamo le sensazioni all’aria aperta. El Descanso, nello specifico, è ispirato ai campi di grano dell’Argentina, abbiamo usato la crusca del grano che è un ingrediente molto difficile da usare e poco visto in questo settore. Ci sono anche note verdi ed è un po’ agrumato, al tempo stesso è legnoso. Al momento la novità è Dormir Al Sol, che reinterpreta la mimosa in modo legnoso ed effervescente. C’è anche il brandy, che lo rende liquoroso. Come tutti i miei profumi, volevo fosse senza tempo. Non di tendenza.

In apertura: Natalia Outeda, fondatrice di Frassaï