Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
Il prossimo film dello Studio Ghibli potrebbe essere un sequel di Nausicaä della Valle del vento
Ormai lo sappiamo: Hayao Miyazaki in pensione non ci andrà mai. L’ha annunciato due volte in passato, che di fare film non voleva più saperne, e due volte in passato ci ha ripensato. Si alza il vento doveva essere il suo ultimo film e così poi non è stato. Il ragazzo e l’airone doveva essere il suo ultimo film, stavolta davvero e nemmeno stavolta è andata così. Sappiamo, perché ce lo ha detto lui, che Miyazaki è già al lavoro sulla sua prossima opera. Conoscendo i suoi tempi di produzione – ci ha messo dieci anni a finire Il ragazzo e l’airone – e la sua ritrosia all’autopromozione, di questo nuovo film avremo i primi dettagli sul finire del 2033. Nel frattempo, nell’attesa, sono già partite le speculazioni dei fan dello Studio Ghibli: è possibile che per la prima volta nella sua vita Miyazaki stia lavorando a un sequel?
La teoria nasce da un documentario, 2399 con Hayao Miyazaki, che è esattamente quello che il titolo suggerisce: 2399 giorni in compagnia di Miyazaki al lavoro sul Ragazzo e l’airone. Nell’ultima scena del documentario i fan hanno trovato (a loro dire) un indizio sul prossimo film dello Studio Ghibli. Prima dei titoli di coda si vede Miyazaki parlare dei suo futuro, per poi interrompersi bruscamente e cominciare a disegnare. Dopo qualche secondo, si capisce che il personaggio che il regista sta disegnando è la protagonista di Nausicaä della Valle del vento in compagnia del suo animaletto, Teto. L’ultima frase pronunciata da Miyazaki è «È doloroso tornare in questo mondo» (ci è già stato due volte in passato: prima quando ha creato il manga e poi quando ne ha diretto l’adattamento cinematografico). Il riferimento è probabilmente a Isao Takahata, il mentore assieme al quale Miyazaki ha fondato lo Studio Ghibli, il produttore di tutti i suoi film, anche di Nausicaä della Valle del vento.

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.