Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
È morto il grande regista georgiano Otar Iosseliani
Domenica 17 dicembre il fotografo Yuri Rost ha annunciato sul suo canale Telegram la morte di Otar Iosseliani, suo amico, tra i più importanti registi della storia del cinema georgiano e dell’est Europa. Il regista, nato a Tbilisi, aveva 89 anni. Negli anni Cinquanta aveva frequentato la scuola di cinematografia Vgik di Mosca, prima di tornare in Georgia e dirigere i suoi primi lungometraggi: La caduta delle foglie e Pastorale. Il primo gli valse il premio della stampa cinematografica Fipresci al festival di Cannes, mentre Pastorale ottenne grande successo al festival internazionale del cinema di Berlino, al contrario che in Georgia, dove ebbe una distribuzione limitata a causa della censura. Furono proprio i riconoscimenti avuto all’estero a convincere il regista a trasferirsi negli anni Ottanta in Francia, dove girò la maggior parte dei suoi film. Qui diresse, ad esempio, I favoriti della luna, con cui nel 1984 vinse il Gran premio speciale della giuria alla mostra del cinema di Venezia.
In un comunicato stampa il primo Ministro georgiano Irakli Garibashvili si è detto profondamente rattristato dalla notizia e ha aggiunto che Iosseliani aveva uno stile unico, una caratteristica che secondo lui solo i grandi registi possono vantare, una cifra stilistica che ha reso lui, e quindi la Georgia, celebri nel mondo. I suoi film trattano soprattutto temi quotidiani, ma da un punto di vista distaccato e con un atteggiamento quasi sarcastico, scrive la Bbc. Vinse tanti altri premi in ambito europeo, tra cui il premio francese Louis-Delluc nel 1999 per Addio terraferma, dove interpretava anche un marito e padre alcolizzato. Nel 2000 fu chiamato a presiedere una delle giurie del festival di Cannes. Posto di fronte a una domanda su chi fosse il suo pubblico, una volta Iosseliani disse che i suoi film erano pensati per essere un regalo per qualcuno che non conosceva ma che condivideva le sue stesse idee.

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.