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La Chiesa Cattolica ha regole sempre meno rigide sulla cremazione
Dal 1963, anno di pubblicazione dell’Istruzione Piam et constantem, il Vaticano ha dato l’approvazione formale alle pratiche di cremazione dei defunti in quanto «non toccano l’anima e non impediscono all’onnipotenza divina di resuscitare il corpo», pur raccomandando insistentemente di seguire «l’antichissima tradizione cristiana» che prevede la sepoltura nel cimitero o in altri luoghi sacri. Poi nel 2016, con l’Istruzione Ad resurgendum cum Christo, sono arrivate ulteriori linee guida sulle modalità di conservazione: l’ex Santo Uffizio stabiliva il divieto di disperdere le ceneri nell’aria, in terra, in acqua o in altro modo e di trattare le ceneri come oggetti commemorativi, pezzi di gioielleria o simili. Al punto cinque dell’Istruzione si legge anche che, nel caso in cui fosse stata fatta la scelta di cremare il defunto, le ceneri avrebbero dovuto essere conservate in un luogo sacro. Questa settimana, però, è arrivato un altro cambiamento. Il Vaticano ha fatto sapere che d’ora in poi i cattolici potranno chiedere di custodire «una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto».
La decisione, si legge nel Foglio di Udienza con il Santo Padre del 9 dicembre pubblicato sul sito della Santa Sede, è stata presa dopo che il Cardinale Matteo Maria Zuppi ha presentato al Vaticano due quesiti relativi alla conservazione delle ceneri a cui lui stesso non riusciva a dare una risposta. Dopo avere esaminato i due casi in questione, Papa Francesco ha dato due nuove direttive: da una parte, appunto, la possibilità per i familiari di conservare una piccola parte delle ceneri anche in un luogo non necessariamente sacro, dall’altro ha anche acconsentito alla predisposizione di un luogo sacro per la conservazione di più ceneri, purché si indichino tutti i dati anagrafici per mantenere la memoria nominale. Questo cambio di posizione arriva in risposta a un aumento generale delle cremazioni, ma anche delle richieste da parte di cattolici di poter scegliere dove disperdere i resti dei propri cari, spiega il New York Times.

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