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Una ricerca dello scorso anno aveva avvisato del rischio che Derna venisse inondata
La città è stata colpita da piogge torrenziali, ma l'avvertimento di questo idrologo libico sembra uscito da Don't Look Up
Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 settembre il ciclone Daniel si è abbattuto sulla costa nordorientale della Libia, colpendo soprattutto la città di Derna, che conta circa 125 mila abitanti. Reuters ha riportato che ad oggi le persone disperse ammontano a 10 mila, mentre le vittime sarebbero tra le 2 e 5 mila, ma questi numeri sono purtroppo destinati a salire.
Secondo la ricostruzione di SkyNews il ciclone ha dapprima colpito la cittadina limitrofa di Bayda, dove scorre il fiume Wadi Derna, che si è gonfiato fino a far esplodere una prima diga. Il torrente di fango e detriti ha poi travolto Derna, dove avrebbe distrutto circa un quarto degli edifici, e infine ha raggiunto una seconda diga, anche quest’ultima inadeguata, che non ha retto all’impatto. Il Wadi Derna è un fiume arido per la maggior parte dell’anno, per questo è facilmente soggetto a piene quando ci sono piogge abbondanti, che però normalmente erano contenute dalle dighe. In questo caso la quantità di acqua che si è riversata nel fiume la scorsa domenica è stata definita da SkyNews «enorme». In un video pubblicato da Nbc, un uomo indica l’area dove fino a qualche giorno fa si ergeva una di esse e fa notare come, nella distesa di fango che è rimasta, non ci sia più nessuna traccia di cemento. L’autore del filmato non è il primo a dubitare della solidità delle due strutture.
L’anno scorso, infatti, Abdelwanees A. R. Ashoor, un idrologo dell’università libica di Omar Al-Mukhtar, aveva pubblicato una ricerca sui danni che varie alluvioni avevano provocato nel Paese dal 1942 e sui rischi legati alla mancata manutenzione delle dighe. Reuters riporta che il ricercatore aveva addirittura avvisato dell’eventuale catastrofe che sarebbe avvenuta in seguito all’ingrossamento del fiume. Al centro delle indagini su eventuali responsabili di questo disastro ora ci sono proprio le due dighe.