L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
Paul Schrader ha accusato le produzioni di manovrare Rotten Tomatoes
In un articolo pubblicato da Vulture mercoledì 6 settembre il regista e sceneggiatore Paul Schrader ha confermato le accuse mosse dalla testata verso Rotten Tomatoes. Come riportato da IndieWire, lo sceneggiatore di Taxi Driver sostiene che il sistema di Rotten Tomatoes sia corrotto e che negli ultimi anni abbia favorito film, a sua detta, improbabili. Schrader accusa il sito di essere parte un sistema ingannevole, gravemente ingannevole data la sua popolarità tra cinefili e non.
Nello specifico, Vulture ha raccontato di Bunker 15, un’agenzia pubblicitaria che si occupa di promuovere film, che avrebbe pagato critici cinematografici in cambio di recensioni positive. La compagnia ha quindi usato a scopi commerciali queste recensioni favorevoli, scritte da critici formalmente indipendenti e soprattutto sempre nel “giro” di Rotten Tomatoes. L’articolo spiega che i critici erano caldamente invitati a lasciare solo recensioni positive e a modificare quelle negative. Quando i giornalisti di Vulture hanno chiesto spiegazioni a Rotten Tomatoes, la risposta che hanno ricevuto è stata una smentita di tutte le accuse e una rivendicazione dell’integrità professionale alla base delle recensioni pubblicate sull’aggregatore.
Non è la prima volta che la credibilità di Rotten Tomatoes viene messa in dubbio. Nel 2017 uno studio aveva cercato di scoprire come funzionasse davvero il sito, in quel caso criticato per la sua scarsa inclusività. Venne fuori che nel 78 percento dei casi, gli autori erano uomini, di cui quasi il 64 percento bianchi. Anche il sistema di votazione binario – fresh/rotten – è stato spesso oggetto di polemiche, in quanto ritenuto troppo riduttivo, se non fuorviante. Infatti, la percentuale di pomodori “freschi” o “marci” è visibile al pubblico fin dalla pubblicazione delle prime recensioni di un film, quando i numeri sono ancora troppo ridotti per essere attendibili. È anche vero, però, che l’immagine di Rotten Tomatoes è ormai difficile da scalfire. Le recensioni di cui va in cerca il pubblico sono sempre più “comunitarie” e gli utenti non sono più abituati a dar credito alle singole opinioni, fa notare Vulture.