L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
Qualcuno ha lasciato dei versi di Brodskij sulla tomba di Prigozhin
Martedì 29 agosto a San Pietroburgo si è tenuto il funerale di Yevgeny Prigozhin, l’ex comandante del gruppo Wagner, morto in un incidente aereo assieme a diversi altri membri della milizia paramilitare e a tutto l’equipaggio. Nonostante in vita fosse stato insignito del titolo di Eroe della Federazione russa, la più alta onorificenza militare del Paese, al suo funerale non c’è stato nessun tributo militare. Su decisione della famiglia, la cerimonia è stata privata, ci hanno potuto partecipare soltanto gli invitati: secondo quanto riporta Meduza, i presenti erano circa una trentina e nessuno di loro indossava uniforme militare. Sul canale Telegram di Concord, società di consulenza di cui Prigozhin era l’amministratore delegato, è stato diffuso un invito a tutti coloro che si ritengono amici e ammiratori dell’ex “generale”: «Chi volesse fargli un ultimo saluto, può venire a visitare il cimitero di Porokhovskoye».
Sempre su Telegram sono circolate moltissimo nelle ultime ore le foto della lapide di Prigozhin. In particolare, di un omaggio lasciato ai suoi piedi, un foglio di carta incorniciato, con sopra scritti dei versi tratti da “Natura morta” di Joseph Brodskij. «Come oltrepasserò la soglia / senza aver capito, senza aver deciso / tu sei mio figlio o Dio? / Ossia: tu sei morto o vivo?», si legge sul biglietto. Ovviamente, non appena la notizia si è diffusa, si è ricominciato a parlare delle inevitabili teorie del complotto secondo le quali Prigozhin non è morto, forse è sopravvissuto alla schianto, magari su quell’aereo non ci è mai nemmeno salito, e adesso è chissà dove e chissà con chi a godersi il resto della sua vita e a sfoggiare un altro dei suoi ormai leggendari travestimenti.
Nonostante l’assenza di tributi e personale militare, il funerale di Prigozhin è stato comunque un affare di Stato. A controllare che durante la cerimonia tutto andasse come doveva andare, infatti, c’era la Guardia nazionale. Prima del funerale, tutte le informazioni riguardanti lo stesso sono state trattate come top secret e fornite solo a coloro direttamente interessati: l’azienda di pompe funebri che si è occupata di tutto e i familiari di Prigozhin. Un esponente dell’amministrazione comunale di San Pietroburgo ha anche rivelato che tutti coloro a conoscenza di qualsiasi informazione relativa al funerale hanno dovuto firmare accordi di riservatezza.