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Perché si parla tanto di Talk to me, il nuovo horror A24

31 Luglio 2023

In questi giorni, cioè nei giorni che passeranno alla storia come quelli del Barbenheimer, è difficile leggere e/o parlare di qualsiasi film che non sia, appunto, Barbie (di cui abbiamo scritto qui e qui) od Oppenheimer. C’è un solo film che ci sta riuscendo, grazie anche ad alcune delle recensioni più surreali che si siano mai lette (vi è mai capitato di vedere un film descritto come «una grossa, personale, terapeutica cagata»?): si intitola Talk To Me, è stato scritto e diretto dai fratelli youtuber – se siete curiosi di saperne di più: questo il canale sul quale hanno cominciato a fare video horror –  Danny e Michael Philippou, ed è l’ultima produzione A24. Il film è uscito il il 27 luglio in Australia e il 28 nel resto del mondo (tranne che in Italia, dove bisognerà aspettare il 28 settembre per vederlo: oggi sono usciti il primo trailer e le prime immagini ufficiali, però) e tutte le recensioni fin qui lo definiscono come il miglior horror dell’anno. Diversi critici sono andati anche oltre i confini del genere e lo hanno già inserito nella loro lista dei film più belli usciti nel 2023.

Talk To Me è uno di quei film per i quali è fondamentale evitare spoiler. Quindi, ci limitiamo a riportare la non a caso striminzitissima sinossi ufficiale: «Quando un gruppo di amici scopre di poter evocare degli spiriti usando una mano imbalsamata, tutti diventano presto ossessionati dall’esperienza, fino a quando uno di loro non esagera e per sbaglio libera terrificanti forze sovrannaturali». Forse la descrizione migliore del film, fino a questo momento, l’ha data il critico Mark Kermode, che nella sua recensione su Guardian lo ha definito come un incrocio tra «la crepuscolare palette cromatica di It Comes at Night, le maledizioni teen friendly di The Ring e i demoni schiamazzanti de La casa» (i due registi hanno completato la lista delle influenze aggiungendo anche L’esorcista, Memories of Murder e Let The Right One In, più alcune sfortunate esperienze con le droghe). A prescindere dai film ai quali assomiglia e da quelli che lo hanno ispirato, Talk To Me ha dalla sua parte un consenso fin qui praticamente unanime. Ad appena tre giorni dall’uscita ne sono state scritte già 193 recensioni e, stando al Tomatometer di Rotten Tomatoes, il film è piaciuto al 93 per cento dei critici che lo hanno visto. Stesso apprezzamento, anche se leggermente meno entusiastico, viene dal pubblico: è piaciuto, infatti, all’83 per cento degli spettatori.

Trattandosi di un horror sovrannaturale di produzione A24, c’è un altro accostamento che quasi tutti in questi giorni hanno fatto. Quello a The Babadook, da molti considerato ancora oggi il miglior film dell’orrore degli anni 2000 e il più bello tra quelli del “catalogo” A24. Un accostamento che si scopre tutt’altro che casuale o infondato dopo aver studiato la biografia dei fratelli Philippou (in questi giorni sono stati intervistati da praticamente tutte le riviste specializzate del mondo. Se ne dovete leggere soltanto una, leggete questa concessa a Deadline): ai due, infatti, l’ispirazione per Talk To Me è venuta mentre lavoravano sul set di un altro film A24: The Babadook.

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