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La storica rivista letteraria Bookforum ritorna ad agosto dopo essere stata chiusa a dicembre
Nello scorso dicembre, la chiusura della storica rivista Bookforum aveva depresso il mondo della critica letteraria. Ora, come riporta il New York Times, la rivista resuscita grazie a un nuovo editore – The Nation, la più antica rivista americana ancora in circolazione – con un nuovo numero che arriverà in edicola ad agosto. La notizia è arrivata giovedì 22 giugno con un comunicato stampa in cui Bhaskar Sunkara, presidente di The Nation, spiega che il lavoro sul nuovo Bookforum va avanti ormai dalla scorsa primavera. La rivista manterrà la cadenza che aveva avuto fino alla chiusura di dicembre (trimestrale), lo stesso branding e la stessa estetica. La redazione sarà composta dalle stesse persone che vi facevano parte a dicembre, accanto a loro ci saranno gli storici contributor della rivista, che hanno già tutti accettato di scrivere un pezzo per il numero di agosto.
Sunkara ha raccontato di aver cominciato a leggere Bookforum durante gli anni dell’università, più o meno nello stesso periodo in cui ha fondato Jacobin. «Ho sempre saputo che era una testata piuttosto peculiare, una che prestava particolare attenzione sia ai trend che alla concorrenza, un’attenzione che altre testate letterarie non avevano». Sunkara si è detto sicuro che, dal punto di vista economico, il rilancio di Bookforum funzionerà, anche e soprattutto perché «si basa su un nome affermato e un’infrastruttura editoriale già esistente». Un ottimismo confermato che dalla redazione della rivista, che si sono detti sicuri che The Nation sia il partner giusto per il rilancio perché «sanno come si fanno le riviste. Bhaskar ha lavorato lui stesso a diverse riviste e poi The Nation esiste dal 1865».
La differenza tra il nuovo e il vecchio Bookforum sarà nel modello di ricavi che adotterà. Nella sua prima vita, la rivista era un supplemento trimestrale di Artforum, nella sua seconda sarà invece un testata a se stante, che conterà su un modello di ricavi misto: pubblicità e abbonamenti. A chi gli ha detto che fare soldi con le riviste letterarie, nel 2023, è poco più di un’utopia, Sunkara ha risposto che non accetta questo «atteggiamento disfattista. Non è accettabile che in un Paese di 330 milioni di abitanti – e in un mercato molto più ampio se si considera che parliamo di una pubblicazione in lingua inglese – ci siamo convinti che non ci siano lettori a sufficienza per sostenere economicamente un trimestrale».