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Alla Chiesa Anglicana piacciono i single perché anche Gesù lo era
Mercoledì 26 aprile la Chiesa Anglicana ha diffuso un comunicato in cui spiega a tutti i suoi fedeli sparsi nel mondo che, dopo lunga riflessione e approfondito dibattito, è giunta alla conclusione che i tempi sono maturi per riconoscere alle persone single la stessa dignità di quelle sposate. Anche perché il single più famoso della storia è una figura di una certa importanza nel cristianesimo mondiale: Gesù Cristo era il suo nome. L’arcivescovo di Canterbury, come riporta il New York Times, ha spiegato che «il fatto che Gesù fosse single dovrebbe di per sé bastare per spiegare la ragione dietro alla decisione della Chiesa Anglicana di celebrare i single». Nel report pubblicato mercoledì – intitolato “Love Matters” – l’arcivescovo invita il clero e i fedeli anglicani a non sminuire la vita dei single considerandola «inferiore a quella passata in coppia». È arrivato il momento, dunque, di «onorare e celebrare i single, che lo siano per scelta o per circostanze, riconoscendone pienamente il ruolo nella Chiesa e nella società».
“Love Matters” è il terzo report prodotto dalla commissione formata il 21 marzo dagli Arcivescovi di Canterbury (Justin Welby) e da quello di York (Stephen Cottrell) per “ammodernare” le posizioni della Chiesa Anglicana in fatto di famiglia e relazioni umane nel XXI secolo. Sia Welby che Cottrell hanno riconosciuto che al giorno d’oggi ci sono moltissime ragioni che possono portare alla singleness: non trovare il partner giusto, una separazione, il divorzio e pure la morte dell’amato/a. Senza considerare poi le ragioni professionali che, stando alle ricerche svolte dalla Chiesa, interessano soprattutto le giovani generazioni: prima di sposarsi, i ragazzi e le ragazze preferiscono costruire certezze lavorative e dedicarsi ai loro interessi. Ma «vivere da soli non rende automaticamente una persona solitaria o isolata, soprattutto se questa fa parte di una solida rete sociale». Semmai, spiegano gli Arcivescovi, a costringere le persone alla solitudine ci sono problemi come la crisi abitativa e l’aumento del costo della vita, questioni alle quali la Chiesa ha dedicato uno dei due report pubblicati prima di “Love Matters”. Questi sono i problemi che stanno trasformando la vita di tutti in una «perenne lotta per la sopravvivenza».
Della commissione della Chiesa Anglicana si era parlato molto nelle scorse settimane, in seguito alla decisione di quest’ultima di fare ammenda per il trattamento discriminatorio riservato negli anni alle persone Lgbtq+ (per le quali però resta in essere il divieto di sposarsi in chiesa). Assieme a queste pubbliche scuse, la Chiesa aveva annunciato l’intenzione di cominciare la discussione su una possibile riforma del suo vocabolario in senso inclusivo (ne avevamo parlato qui): perché se è vero che Gesù era single e non si è mai sposato, è anche vero che non sta scritto da nessuna parte che Dio sia maschio.