Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
Ruotando un disegno si è scoperto che si tratta di uno schizzo preparatorio per la Cappella Sistina
Il disegno in gesso rosso, comprato da un anonimo collezionista europeo nel 2014, rappresenta un uomo nudo di spalle. Oggi si è scoperto che si tratta di uno schizzo preparatorio realizzato da Michelangelo per gli affreschi della Cappella Sistina, nello specifico per il Serpente di bronzo, uno dei quattro pennacchi con storie del Vecchio Testamento. Il pennacchio rappresenta l’episodio in cui gli Israeliti, colpevoli di aver bestemmiato contro Dio e Mosè, vengono puniti con l’invio di serpenti velenosi. Impietosito dal loro dolore Mosè forgia un serpente di bronzo, per far sì che chiunque fosse stato morsicato dai serpenti, si sarebbe potuto salvare guardandolo. Il disegno è datato 1512, poco prima che l’artista realizzasse la sezione finale della Cappella, che cominciò nel 1508. Ad attribuire il disegno è stato il team di Paul Joannides, professore emerito di storia dell’arte all’università di Cambridge, e uno dei più grandi esperti di Michelangelo nel mondo.
È uno dei pochi disegni preparatori per la Cappella Sistina sopravvissuti fino a oggi. Come scriveva Giorgio Vasari, il maestro del Rinascimento italiano meglio conosciuto per il suo libro del 1550, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, infatti, poco prima della sua morte, «Michelangelo bruciò un gran numero dei suoi disegni per impedire che altri vedessero le fatiche che ha sopportato o i modi in cui ha messo alla prova il suo genio, per paura che potesse sembrare meno che perfetto». Joannides ha scoperto che lo schizzo corrispondeva all’affresco semplicemente ruotandolo: «Guardando il disegno, sembra che la figura sia stata pensata per essere vista orizzontalmente. Non è così. Il disegno dev’essere ruotato di 90 gradi in senso orario, in questo modo coincide con la figura dell’affresco», ha spiegato al Guardian, segnalando che Michelangelo ha disegnato una sequenza di lineette sul margine destro come promemoria dell’orientamento del foglio.

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