Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Ci sono persone a cui piace cucinare sui caloriferi
In tempi di crisi energetica e inflazione crescente, l’efficientamento non è più un vezzo ma una necessità. Probabilmente è per questo che in queste settimane negli Stati Uniti – e chissà in quali e quanti altri Paesi del mondo – si sta apparentemente registrando un inedito interesse per un metodo di cottura del cibo tanto alternativo quando efficiente: quello che prevede l’uso del calore emesso dai termosifoni. Testimonianze fotografiche di questa nuova scuola culinaria si trovano già online: su Reddit, nel thread r/collegecooking, un utente ha scritto che causa rottura del forno a microonde è stato costretto a cuocere la sua pizza surgelata sul calorifero (viene da chiedersi quali siano le condizioni abitative di questo giovane studente: non ha i fornelli? Il forno?). «Stupendo – commenta un altro utente – ha funzionato?». «Sì, ha funzionato – risponde il pioniere della cucina termosifonica– Insomma, più o meno. Ha scongelato la pizza e l’ha riscaldata abbastanza da renderla mangiabile, ma l’impasto era crudo». Quindi no, in realtà non ha funzionato.
Ma, come tutte le cose di questa epoca, il termosifone usato a fini culinari non è un’idea originale. Stando a quanto riporta Salon, il primo a intuire la doppia potenzialità del calorifero fu l’inventore Louis C. Rodier nel 1885. La sua idea – che riuscì anche a brevettare – era relativamente semplice: unire forno e termosifone in un unico, avveniristico elettrodomestico capace sia di cuocere il cibo che di tenere al caldo chi quel cibo avrebbe dovuto mangiarlo. Pare che l’idea di Rodier non riscosse un grandissimo successo presso i cuochi dell’epoca, che continuarono a preferire il caro, vecchio forno monofunzione. L’idea di usare il termosifone per scaldare altro oltre agli ambienti però non fu accantonata. Negli anni Venti del Novecento, per esempio, l’American Radiator Company pubblicizzava un elettrodomestico pensato sia per scaldare la casa che i piatti: furono pubblicate anche delle pubblicità sui giornali e le riviste dell’epoca, illustrazioni in cui si vede quello che sarebbe un normalissimo termosifone se non fosse per una specie di “mensola” integrata in cui si possono sia riporre che riscaldare i piatti.

Difficile, però, immaginare che l’autore di quel post su Reddit abbia tratto ispirazione da questi precedenti per la cottura della sua pizza surgelata. Probabilmente il suo riferimento era uno molto più recente, come racconta Ashlie D. Stevens sempre su Salon: la serie tv It’s Always Sunny in Philadelphia. Nello show FX, infatti, i protagonisti ricorrono alla cucina termosifonica in due occasioni. La prima volta nell’episodio “Dennis Looks Like a Registered Sex Offender” (terza stagione), in cui Frank, il personaggio interpretato da Danny DeVito, tosta dei panini per hamburger sul calorifero. Nella quarta stagione, episodio “Mac and Dennis: Manhunters”, invece, è Charlie a dilettarsi con questa originale cottura, questa volta provando a cuocere sul termosifone una bistecca. Per evitare imprudenti tentativi di imitazione, però, l’articolo di Salon si conclude con un avviso: i ternosifoni posso anche risultare molto caldi al tatto, ma non saranno mai caldi abbastanza da cuocere davvero il cibo e uccidere i batteri al suo interno. Cucinare in questa maniera è, insomma, la via più breve – e anche più stupida – per l’intossicazione alimentare.