Negli Stati Uniti il nuovo film di Ryan Coogler è diventato un caso: un'opera indipendente, un B movie che mescola sesso, musica, horror e vampiri, che sta incassando quanto un blockbuster.
È uscita la shortlist del Booker Prize
«Tutti i libri che abbiamo scelto affermano l’importanza di trovare e condividere la verità». Neil MacGregor, presidente della giuria del Booker Prize, rivela così la sua rosa dei finalisti. Una delle cose che accomuna questi libri, arrivati alla selezione finale, è la capacità di far immergere il lettore, attraverso quella magia che è il linguaggio, in un universo immaginario. «In quel mondo immaginario» prosegue MacGregor «accade qualcosa di importante, per un individuo o per una società. I protagonisti capiscono chi sono e cosa possono diventare».
Sei libri scelti, a partire da una lista di 169, pubblicati tra il 1 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022. La giuria che si è occupata di sfoltire i nomi è composta da MacGregor e dai colleghi giudici Shahidha Bari, Helen Castor, M. John Harrison e Alain Mabanckou. Ogni autore che è stato scelto riceverà 2.500 sterline, mentre il vincitore, che verrà annunciato il 17 ottobre, ne riceverà 50.000.
Quest’anno tre donne e tre uomini tra i candidati. Sono presenti due delle ex finaliste NoViolet Bulawayo ed Elizabeth Strout. La scrittrice zimbabwese NoViolet Bulawayo è arrivata tra gli ultimi sei con la satira politica Glory ispirata alla fattoria degli animali, narrata da un coro di animali. Poi l’autrice americana Strout, che era stata già selezionata nel 2016 con My Name is Lucy Barton, pubblicato in Italia da Einaudi, quest’anno è candidata per Oh William!. L’ultima donna è Claire Keegan con Small Things Like These. In Italia aveva già pubblicato la raccolta di racconti Nei campi azzurri nel 2009 (Neri Pozza). Tra gli uomini, Shehan Karunatilaka con The Seven Moon of Maali Almeida, secondo autore dello Sri Lanka in due anni a entrare nella rosa. Poi Alan Garner con Treacle Walker che è diventato l’autore più anziano ad essere selezionato per il premio, ha 88 anni, e l’unico scrittore britannico nella lista di quest’anno. Tra le sue opere in italiano Elidor (1965), tradotto dalla casa editrice Filadelfia, che come molti degli altri suoi libri più noti, è un romanzo fantasy per i ragazzi. Poi Percival Everett, candidato con Gli alberi. Molti libri di Everett sono stati tradotti e pubblicati in Italia, l’ultimo è Telefono, opera sulla mancanza e sulla perdita finalista al premio Pulitzer 2021.
C’è un altro elemento che sembra dominare la rosa finale, come ha sottolineato il New York Times, ed è la satira. Lo stesso Neil MacGregor ha detto «Uno dei grandi poteri del linguaggio è quello di farti ridere, anche nel mezzo di catastrofi». La rosa dei candidati è folta e ancora una volta il lavoro della giuria sarà difficile.