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Keanu Reeves ha dimostrato ancora una volta che è la persona più gentile del mondo

05 Luglio 2022

Che Keanu Reeves sia un beniamino dell’internet è cosa nota. Il New Yorker in passato lo ha definito una persona semplicemente «troppo buona», un tesoro che questo mondo decadente non si merita. L’unico uomo nella storia che quando si mette in posa accanto a una donna per un fotografia, la donna non si azzarda nemmeno a sfiorarla temendo di offenderla (“il re del rispetto“, lo hanno ribattezzato i fan). Un uomo talmente amato che a un certo punto i suoi fan hanno pensato che l’unico modo di dimostrargli l’affetto che merita fosse organizzare un intero festival a lui dedicato, il KeanuCon. La prima edizione si tenne a Glasgow nel 2019, la seconda doveva tenersi dal 19 al 21 giugno del 2020, sempre a Glasgow, ma fu annullata a causa della pandemia. Nonostante le difficoltà, i fan trovarono comunque il modo di far sapere a Reeves quanto lui fosse importante per loro: invece di organizzare il festival realizzarono una fanzine, con dentro dei long form scritti dai maggiori «Keanu aficionados del pianeta».

Insomma, non che avessimo bisogno di altre ragioni per amare Keanu Reeves. Ma lui questo non lo sa (il fatto di essere un idolo dei social lo scoprì quando la cosa gliela vennero a riferire i giornalisti) e continua a regalare al mondo momenti di bontà e gentilezza e dolcezza. In queste ore sta girando molto sui social media, infatti, il racconto dell’incontro tra Reeves e un suo fan avvenuto all’aeroporto JFK di New York fatto dal produttore televisivo Andrew Kimmel. L’attore, sceso dall’aereo dopo un viaggio intercontinentale Londra-New York, sta ritirando i suoi bagagli quando il giovane fan gli si avvicina. Nel momento in cui il ragazzino comincia a parlare, Reeves si ritrova coinvolto in un vero e proprio interrogatorio. «Cosa ci facevi a Londra», «vivi a New York», «perché sei in città, dove dormi, quando resti», «sai guidare», chiede il ragazzino a Reeves. E l’attore risponde a tutte le domande: era a Londra per girare un documentario, non vive a New York ma a Los Angeles, è in città per vedere uno spettacolo di Broadway («American Buffalo di Mamet!»), si fermerà qualche giorno e dorme in un albergo «midtown». Alla fine il fan, soddisfatto, si ritrova lui a rispondere alle domande di Reeves: «E tu perché eri in Europa? Quali musei hai visto a Parigi? E qual è stato il tuo preferito?».

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