Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
Sally Rooney è l’unica scrittrice a essere inclusa nella lista dei 100 personaggi dell’anno di Time
Speriamo che se la cavino meglio con la trasposizione di Dove sei, mondo bello (una bella sfida, considerata la quantità di e-mail contenute nel libro): secondo le recensioni uscite nell’ultima settimana sui quotidiani in lingua inglese, l’adattamento del primo romanzo di Sally Rooney, Parlane tra amici, non è proprio entusiasmante. È anzi abbastanza deludente. Dev’essere stata colpa dell’ansia da prestazione: difficile, per il team che ha curato l’adattamento, rimettersi al lavoro dopo la perfezione di Persone normali, l’apprezzatissima serie Bbc che tra le altre cose ha lanciato Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal. Ed è proprio colpa del casting, dicono i critici, se la nuova serie non funziona. Tra i due protagonisti non c’è alcuna chimica, al contrario di Edgar-Jones e Mescal, legati da una tensione erotica esplosiva, tanto che i giornalisti facevano a gara a intervistare la loro sex coach (ma forse, allora, non era soltanto merito suo). Funziona già meglio, si legge nelle recensioni, la coppia formata da Sasha Lane e Jemima Kirke, quest’ultima un altro caso di attrice oggi molto conosciuta lanciata da una serie “generazionale” che ha cambiato la vita di un bel po’ di persone (soprattutto quella di Adam Driver), Girls di Lena Dunham.
Ed è proprio Lena Dunham, che nei panni della protagonista di Girls si auto-definiva «la voce della mia generazione… o forse una voce… di una generazione», che ha “votato” Sally Rooney nella lista del Time dei 100 personaggi dell’anno, unica scrittrice di romanzi dell’intera lista (in realtà ci sono altre due autrici che però non sono propriamente “novelist”: Michelle Zauner, cantante e musicista che ha scritto il memori Crying in H Mart e Elizabeth Alexander, una poetessa che ha scritto il saggio The Trayvon Generation). Così Lena Dunham ha motivato la sua scelta: «Talvolta in una generazione arriva uno scrittore che dice verità così fondamentali, con una prosa così abile, che diventano l’indicatore di tutti i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni, le domande senza risposta e i sogni ansiosi. Quando ha pubblicato Parlarne tra amici, Sally Rooney è diventata quella persona e il suo secondo romanzo, Persone normali, ha consolidato il suo ruolo di esaminatrice minimalista del romanticismo moderno. È una delle rare scrittrici ad avere un suo merchandising (sono l’orgogliosa proprietaria di un cappello di Sally Rooney) e i suoi libri sono pubblicizzati come trofei». Se davvero Rooney odia il successo come ha sempre detto nelle interviste, già dai tempi del primo libro – e come confermano le affermazioni della protagonista del suo ultimo romanzo, la scrittrice Alice, suo malgrado ricca e famosa («chi è felice di essere famoso deve avere dei seri problemi mentali», dice a un certo punto) – oggi sarà per lei una bruttissima giornata.