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Lo stagno vicino all’ambasciata russa in Lituania è stato tinto di rosso sangue

07 Aprile 2022

Ieri, degli attivisti lituani hanno tinto di rosso l’acqua di un piccolo stagno che si trova davanti alla sede dell’ambasciata russa di Lituania. Alla protesta ha partecipato anche Ruta Meilutyte, nuotatrice ritiratasi nel 2019 e che in passato ha vinto medaglie olimpiche, titoli europei e mondiali. Assieme a lei, all’organizzazione della protesta hanno partecipato diversi artisti e attivisti. Meilutyte ha attraversato lo stagno a nuoto, pubblicando poi il video della performance (intitolata “Swimming Through”) su Twitter e spiegando che tutto è stato fatto per «incoraggiare a sostenere il popolo ucraino, vittima di genocidio per mano della Russia».

Un rappresentate della polizia di Vilnius ha confermato che la protesta era stata concordata con le autorità cittadine, come riportato da Lrt, la Radio e Televisione Nazionale Lituana. “Swimming Through” è solo l’ultima di una serie di proteste tenute davanti all’ambasciata russa in Lituania dall’inizio della guerra in Ucraina. Il Paese baltico è stato fin qui uno dei più duri, nella comunità internazionale, nel condannare l’invasione russa dell’Ucraina e nel proporre sanzioni nei confronti della Russia. Il Ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha infatti criticato il nuovo pacchetto di sanzioni proposto della Presidente della Commissione europea Ursula von dei Leyen. Landsbergis si è detto deluso dalla decisione dell’Unione europea di vietare soltanto l’importazione del carbone russo, una parte tutto sommato marginale dell’import europeo proveniente dalla Russia. «Se vogliamo mandare questo tipo di messaggio, tanto vale vietare l’importazione di candele e legna», ha detto il Ministro, che ha sottolineato invece la necessità, visto quanto successo a Bucha, di cominciare a impedire l’acquisto di petrolio estratto in Russia. «Questo è il prossimo passo».

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