Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.
C’è un sito tramite cui i russi espatriati chiamano quelli rimasti per dire loro cosa succede davvero in Ucraina
CallRussia è un’iniziativa di volontariato pensata per provare a contrastare la macchina propagandistica costruita e messa a punto da Putin nel corso degli anni, un sistema di controllo e censura dell’informazione che rende difficilissimo per i russi accedere a informazioni attendibili e veritiere su quanto sta succedendo da più di un mese in Ucraina. Un problema, quello della libertà e dell’affidabilità dell’informazione in Russia, che dall’inizio della guerra non ha fatto che aggravarsi, tra social media e siti oscurati, giornali costretti a chiudere, giornalisti incriminati, nuove leggi approvate con l’unico scopo di proteggere la realtà alternativa raccontata dal governo, quella in cui il nazismo dilagante in Ucraina avrebbe praticamente costretto Putin a lanciare l’ormai famigerata operazione militare speciale.
Paulius Senūta, lituano tra gli ideatori dell’iniziativa, ha spiegato che, ovviamente, nessuno crede che «una singola conversazione possa superare la propaganda di Putin. Ma milioni di telefonate potrebbero riuscirci. I russi, forti di verità ed empatia, sono gli unici che possono tenere testa a Putin e porre fine a questa guerra». Quando Senūta parla di milioni di telefonate, viene da pensare stia esagerando. Eppure, CallRussia si è attrezzata con gli strumenti per raggiungere questo obiettivo. O, quantomeno, per provarci. Andando sul sito dell’iniziativa, infatti, la prima cosa che attira l’attenzione è un grosso bottone giallo con su scritto “Chiama la Russia ora”: pigiando il bottone, si ottiene un numero telefonico russo, estratto a caso tra i quaranta milioni disponibili in un database aperto usato da CallRussia per raggiungere il suo obiettivo.
Ovviamente, per partecipare a CallRussia bisogna parlare fluentemente il russo. Meglio ancora se si è russi espatriati. È un dettaglio importante, perché queste, come si può immaginare, sono conversazioni difficili da condurre: moltissime delle persone che rispondono alla chiamata, infatti, non appena capiscono che l’interlocutore ha intenzione di parlare di Ucraina reagiscono accusandolo di essere una spia occidentale. Costruire un minimo di rapporto fiduciario nell’arco di una telefonata è un’impresa ardua, e testimonianze e ricordi della vita passata in Russia possono aiutare. Ad oggi, CallRussia ha fatto arrivare in Russia 102mila chiamate, provenienti da 116 Paesi nel mondo.