Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La foto della fuga da Kiev è la prima immagine-simbolo dell’invasione russa
Tutti gli italiani hanno ancora stampata nella mente la fotografia scattata a Bergamo nella notte del 18 marzo 2020, con i camion militari carichi di bare, che diventò subito il simbolo dell’epidemia di Coronavirus. Un’immagine che si è distinta tra le altre per la tragica potenza con cui ha saputo comunicare al mondo la gravità della situazione italiana. Nel giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, ci troviamo di fronte a un’altra immagine simbolica. È una foto scattata per Getty Images da Pierre Crom che, anche in questo caso, ritrae una colonna di mezzi lungo una strada. In questo caso la coda di automobili è formata dagli abitanti di Kiev che lasciano la città in seguito agli attacchi missilistici delle forze armate russe e della Bielorussia.
Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio l’esercito russo ha invaso l’Ucraina. Sono state segnalate una serie di esplosioni, alcune anche a Kiev, e diverse città sono sotto attacco. Putin ha annunciato l’offensiva precisando che la reazione della Russia sarà «immediata» nei confronti di «chiunque proverà a interferire». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha risposto con un discorso alla nazione: «Ci difenderemo, e voi attaccando vedrete le nostre facce, non le nostre spalle». Dmytro Kuleba, il Ministro degli Esteri ucraino, ha parlato di una «invasione su larga scala con attacchi che provengono da diverse direzioni»: invece di limitarsi alle regioni dell’est, quelle controllate dai separatisti filorussi, i combattimenti stanno coinvolgendo l’intero Paese.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.