Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Ottessa Moshfegh ha sfilato durante la New York Fashion Week
La New York Fashion Week ha da tempo perso di rilevanza, ma sarebbe ingiusto dire che non esistono oggi designer interessanti in città. Tra loro, c’è sicuramente Maryam Nassir Zadeh, che ha sfilato mercoledì 14 febbraio: la collezione, come ha spiegato la stessa designer a Vogue Runway, partiva dall’idea di un’asciugamano-sciarpa che si trasforma in accessorio, gonna, bavero, orlo e intendeva restituire l’idea di un guardaroba quotidiano, che più che dei vestiti raccontasse della vita interiore delle persone che li indossano (non a caso, il marchio viene spesso definito come parte di quel movimento definito “anti-fashion”).
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Ottessa Moshfegh in Maryam Nassir Zadeh FW 2022-23
Per la sua sfilata, Zadeh ha scelto come sempre un cast di modell* – professionisti e non – molto diversi fra loro per background, fisicità ed età. A spiccare, con il look 36, è stata però la scrittrice Ottessa Moshfegh, autrice de Il mio anno di riposo e oblio e La morte in mano (l’avevamo intervistata qui). Non è la prima volta che la scrittrice di Eileen (di cui sta per arrivare l’adattamento cinematografico, con Anne Hathaway e Thomasin McKenzie) flirta con la moda: l’avevamo già vista, insieme alla collega Emma Cline, su una delle 9 copertine del Setptember Issue 2021 di Vogue Italia. Come ha scritto Steff Yotka su Vogue, l’ossessione per un accessorio apparentemente frivolo (in questo caso l’asciugamano) di Zadeh può essere paragonata al tipo di ossessione che spesso si ritrova nelle storie di Moshfegh: la sua apparizione, perciò, è sembrata tutt’altro che fuori luogo, per uno dei pochi marchi che oggi sa interpretare come si vestono per davvero le persone a New York.
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