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I dieci migliori edifici di Richard Rogers
Richard Rogers è morto a Londra sabato 18 dicembre all’età di 88 anni. Per ripercorrere il suo lavoro il Guardian ha stilato una lista dei 10 edifici più importanti mai realizzati dall’architetto. Nato a Firenze nel 1933 da genitori di origini britanniche, Rogers tornò in Inghilterra con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. E sono proprio a Londra alcuni dei suoi edifici più importanti: tra i più famosi c’è il Millennium Dome, datato 1996-99, uno dei luoghi di spettacolo più visitati al mondo, con i suoi 12 alberi gialli alti 100 metri che reggono un enorme tetto in fibra di vetro rivestito in teflon. Il secondo edificio scelto dal Guardian è il Maggie’s Centre, Charing Cross Hospital, 2001-08 con il suo arancione squillante e il tetto che pare “galleggiare” sopra l’edificio. Il Guardian traccia una vera e propria mappa dell’influenza di Rogers sull’architettura londinese. Nella lista c’è anche il Lloyd’s Building, avveniristico per il posizionamento delle scale (e per la dining room di Robert Adam, risalente al XVIII secolo e incastonata in un “guscio” ipertecnologico posto in cima all’edificio). Il Leadenhall Building, posto proprio di fronte al Lloyd’s Building: anche nel caso di questo edificio le scale sono un tratto distintivo, unito alle “gambe” d’acciaio sulle quali è posato e alla forma molto peculiare della struttura, scelta per lasciare libera la vista sulla St Paul’s Cathedral. E, infine, la Mossbourne Community Academy, descritta dal giornale inglese come una specie di ricordo dell’epoca in cui i grandi architetti disegnavano l’edilizia scolastica pubblica.

Il Millennium Dome di Londra

Il Lloyd’s Building a Londra
Allontanandosi un po’ dalla capitale inglese, nel sobborgo di Wimbledon, si trova il Parkside: «dove tutto ebbe inizio», alla fine degli anni ’60. Fu uno dei primi progetti di Rogers, una casa pensata per i suoi genitori, edificio nel quale si potevano già intuire le idee sul prefabbricato e sull’estetica industriale che svilupperà poi nel corso della sua lunghissima carriera. Ci sono, poi, due lavori realizzati in Galles: la Senedd, l’ex sede dell’Assemblea Nazionale del Paese, e la Inmos Microprocessor Factory di Newport, forse il lavoro che più si è avvicinato a realizzare il suo ideale fatto di logica, funzione e tecnologia avveniristica.

La Inmos Microprocessor Factory di Newport

Il Terminal 4 dell’Aeroporto Barajs di Madrid
La classifica ha ovviamente una parte dedicata al lavoro di Rogers al di là dei confini inglesi. C’è il Terminal 4 dell’Aeroporto Barajs di Madrid, con il colore del legno e il tetto ondulato, un’opposizione dichiarata al bianco sterile e alle linee dure che caratterizzano la maggior parte degli aeroporti. Ma la tappa fondamentale di questo viaggio all’estero non può che essere il Centro Pompidou di Parigi, costruito tra il 1971 e il 1977. È con questo lavoro parigino, infatti, che Rogers (assieme a Renzo Piano) diventa uno degli architetti più noti e apprezzati della sua generazione. Il Centro diventerà il prototipo della “art factory”, scrivono sul Guardian, ispirando un’infinità di musei e gallerie realizzate nei decenni successivi.