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Annie Ernaux è la favorita per il Nobel della letteratura di quest’anno?

Il 7 ottobre 2021 verrà assegnato il Premio Nobel per la letteratura: e secondo i bookmaker, quest’anno, a vincere potrebbe essere Annie Ernaux. La scrittrice francese di 81 anni si posiziona in testa alla classifica delle scommesse di Ladbrokes con 8/1. La seguono poi con 10/1 Anne Carson, Haruki Murakami, Lyudmila Ulitskaya, Margaret Atwood, Maryse Conde e Ngugi Wa Thiong’o. Così Emmanuel Carrère descriveva Ernaux in una lunga intervista pubblicata su Rivista Studio nel 2015: «Lei non fa autofiction, perché “la finzione” non c’entra. I suoi sono libri su di lei, sulla sua famiglia. Lei viene non dal proletariato ma diciamo dal mondo dominato, e tutta la sua opera parla di questo: il tentativo di scrivere dell’esperienza di chi non ha la parola per scrivere, di chi non ha accesso al discorso dominante. I suoi libri sono magnifici, sia autobiografie che autobiografie collettive. Ecco, Annie Ernaux l’ha trovata, la voce. Il suo Gli anni è uno dei grandi libri della letteratura francese. È una specie di autobiografia senza più prima persona, è una cosa nuovissima, le viene così naturale che non ti accorgi di quanto è innovativo».

Come disse lei stessa al Guardian nel 2019, «il lavoro di un romanziere è dire la verità». Nei suoi libri Annie Ernaux ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della sua vita in uno strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Ripercorrendo esperienze e traumi privati la scrittrice parla del rapporto con la figura paterna, con il lutto, il sesso, la politica, l’aborto, la maternità: questioni che riguardano tutti. Forse proprio per questo il suo capolavoro, Gli anni, è considerato il racconto di un’intera generazione attraverso i ricordi di un unico individuo. In L’altra figlia rielabora la morte della sorellina che non ha mai conosciuto, morta due anni prima che lei nascesse. Memoria di ragazza racconta l’estate del 1958, quando per la prima volta lontana dalla famiglia, educatrice in una colonia di vacanze, Eranux diciottenne scopre se stessa, e quindi l’amore, il sesso, il giudizio degli altri. L’evento si riferisce all’esperienza reale di un aborto: nel 1963, quando in Francia è ancora illegale, Ernaux decide di interrompere una gravidanza. Il posto è dedicato alla vita del padre, Una donna racconta la vita e la morte della madre dell’autrice. I suoi libri sono pubblicati in Italia dalla casa editrice romana L’orma editore che ha portato in Italia Il posto, Gli anni, L’altra figlia, Memoria di ragazza, Una donna, La vergogna, L’evento e La donna gelata.

L’anno scorso a vincere era stata la poetessa americana Louise Glück, elogiata dall’Accademia svedese per «l’inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale». Una vittoria un po’ inaspettata, soprattutto per i lettori italiani: nel momento della premiazione Glück era quasi inedita in Italia, se non per un’edizione di Averno pubblicata dalla libreria napoletana Dante & Descartes (qui la nostra intervista al libraio-editore, improvvisamente travolto dalle richieste). Il 2019 è stato quello del doppio premio a Olga Tokarczuk e Peter Handke perché nel 2018 la premiazione era saltata per uno scandalo sessuale all’interno dell’Accademia di Svezia.