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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

L’importanza di Melvin Van Peebles, icona del cinema afroamericano

23 Settembre 2021

Nel 50esimo anniversario del suo Sweet Sweetback’s Baadasssss Song, film di culto degli anni Settanta, è morto il regista Melvin Van Peebles all’età di 89 anni. Attore, produttore, sceneggiatore e giornalista fu simbolo di una generazione, tanto che venne spesso chiamato il “padrino del cinema nero moderno”. Poliedrico, come ricorda la Bbc, è stato anche musicista di successo e si è occupato di letteratura e teatro. Una vita intensissima sin da quando, giunto a Parigi dopo una laurea alla Ohio Wesleyan University e dopo tre anni di servizio militare nell’aeronautica, iniziò a scrivere diversi romanzi, riuscendo a trasformarne uno in un film, che ottenne il premio della critica al festival di San Francisco nel 1967: occasione che lo portò ad Hollywood come autore di una colonna sonora. Fu con i proventi dell’ingaggio che riuscì a finanziare quello che sarebbe diventato il suo capolavoro: Sweet Sweetback’s Baadasssss Song, una denuncia allo schiavismo e al razzismo caratterizzata però da un tono innovativo, non drammatico, che vedeva il protagonista trionfare nel finale. «Volevo fare un film vittorioso, in cui i neri potessero uscire a testa alta e non la solita roba», dichiarò Van Peebles negli anni a seguire. 

«Tutti i film sui neri fino ad ora sono stati raccontati attraverso gli occhi della maggioranza anglosassone nei loro ritmi, nel linguaggio e nel ritmo», disse invece a Newsweek nel 1971, l’anno dell’uscita del film. La trama è incisiva: dalla prospettiva di un ragazzo nero, Van Peebles mostra un contesto iper sessualizzato e violento, ambientando la vicenda in un ghetto, in cui un giovane gigolò ingiustamente accusato di omicidio inizia a sfuggire dalla polizia. «Questo film è dedicato a tutti i fratelli e le sorelle che ne hanno abbastanza dell’uomo bianco», si legge nel film che ebbe un successo inimmaginabile. Nonostante venne marchiato con il “bollino rosso” per essere destinato quindi ai soli adulti e nonostante le aspre critiche del New York Times (lo definì “un oltraggio”, accusando il regista di lucrare sulle ingiustizie) il film incassò 14 milioni di dollari.

Proprio dal successo di Sweet Sweetback’s Baadasssss Song, forse intravedendo un nuovo pubblico, Hollywood iniziò a produrre film simili, attirando pesanti critiche sia dalla stampa bianca che da quella nera, per via dell’esasperazione dei temi quali la criminalità e la tossicodipendenza. Operazioni che Van Peebles criticherà aspramente per tantissimo tempo, come quando, nei primi anni Duemila, commentò che «Hollywood ha soppresso il nostro messaggio politico e ci ha trasformato in caricature». Nonostante gli arrivarono numerose offerte, Van Pleebles preferì comunque lavorare a progetti indipendenti, collaborando con Broadway, scrivendo e producendo alcuni spettacoli, tra cui Don’t Play Us Cheap, nominato ai Tony Awards. Negli anni ’80 si reinventò pure trader a Wall Street, scrivendo un manuale finanziario per principianti.  

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