Aveva 25 anni, era un'artista, fotogiornalista e attivista. Nello stesso bombardamento è stata uccisa anche tutta la sua famiglia.
Donald Trump sta scrivendo «il libro dei libri» ma nessun grande editore lo vuole pubblicare
«Sto scrivendo come un matto», «sarà il libro dei libri», «ho dovuto rifiutare due offerte da grandi editori», ad aver detto queste frasi non è Dan Brown, bensì Donald Trump. A sei mesi dall’uscita dalla Casa Bianca, l’ex presidente degli Stati Uniti, senza più incarichi, conferenze e orti presidenziali, si sta reinventando, e ha deciso di scrivere un memoir. Ne aveva già scritto uno, l’aveva cioè fatto scrivere da qualcun altro, The Art of The Deal nel 1987, un bestseller istantaneo. A ispirarlo sarebbe stata l’offerta che la casa editrice Simon & Schuster ha fatto il mese scorso a Mike Pence, il suo ex vice Presidente, che per la sua autobiografia ha ricevuto una proposta che si aggira tra i 3 e i 4 milioni di dollari. Forse era solo invidioso, scrivono su Literary Hub.
Intervistate da Politico, però, le case editrici più importanti d’America avrebbero smentito il loro interesse per il libro di Trump. «Sarebbe troppo difficile ottenere un libro con fatti accertati. Se non riesce nemmeno ad ammettere di aver perso l’elezione, come si fa a pubblicarlo?», ha risposto una di queste. Solo nei quattro anni nei quali è stato al governo, infatti, si stima che Trump abbia pronunciato 30,573 affermazioni false, come fai quindi a fare fact-checking di ogni singola parola che scriverà nel memoir? Secondo un’altra casa editrice, il problema principale sarebbero invece le proteste da parte dello staff editoriale oppure degli autori sotto contratto che finirebbero per emigrare altrove. Un po’ com’era successo quando la Hachette voleva pubblicare l’autobiografia di Woody Allen, o anche con la Simon & Schuster, subito dopo aver annunciato il libro di Mike Pence. Comunque Trump è sicuro che il suo memoir sarà un capolavoro, e per questo il problema non si pone proprio, «se il mio libro sarà il migliore di tutti, e con 39 libri scritti da me o su di me, chi ci crede che le case editrici non vogliano farci su un sacco di soldi?».