Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
Si può scaricare un libro di ricette pensato per chi ha perso il gusto e l’olfatto
Uno dei sintomi più frequenti del Covid-19 è la perdita dei sapori e dell’olfatto. Dopo un anno di battute simpatiche nate da quest’affermazione, qualcuno si è chiesto come faccia effettivamente chi non sente più i sapori a prepararsi da mangiare, un dramma poi per quanti amassero cucinare. A interrogarsi su questo aspetto sono stati due chef inglesi, fondatori di Life Kitchen, una scuola di cucina gratuita per i malati di cancro, molti dei quali durante la chemio hanno perso la capacità di sentire i sapori. Ci è voluto poco perché associassero questa necessità anche ai pazienti di Covid-19, e hanno così creato un libretto di ricette da scaricare gratuitamente per ritornare ad apprezzare il cibo, come ha spiegato Ryan Riley, uno degli autori, a Designtaxi.
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Il libro Taste & Flavour, scaricabile qui, comprende 18 ricette che cercano di amplificare certi sapori primari, scartandone altri. Chi riporta questi sintomi (perdita di gusto e olfatto) infatti, non solo rischia di non sentire più i sapori, ma in certi casi può soffrire anche di parosmia, l’alterazione dell’olfatto. Se si presenta questa forma, mangiare diventa incredibilmente problematico perché almeno l’80 per cento dei gusti derivano dall’olfatto, e dunque verranno percepiti in maniera distorta nella bocca. Un esempio riportato dallo chef è quello del caffè: in molti, per mesi, continuano ad associarlo all’odore della segatura, pertanto va scartato, eliminato da ogni ricetta; oppure le noci, che vengono percepite come «repulsive, sanno quasi di pesce avariato». La sfida più complicata secondo Riley è stata quella di cercare il modo di sostituire gli ingredienti basilari che vengono distorti dai sensi olfattivi, come l’aglio e la cipolla. Si sono così focalizzati sull’umami, uno dei cinque gusti fondamentali che viene percepito nel caso di “sapori forti”, come il miso, i funghi, il parmigiano e la salsa di soia. Fondamentale per gli chef è stato cercare di ricreare le sensazioni facciali e sinusali che lasciano certi ingredienti, ottenute in questo caso con l’aggiunta di wasabi e rafano nei piatti.

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