Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
C’è un bellissimo libro illustrato dedicato al pene
Qualche settimana fa, la sessuologa e psicoterapeuta di coppia Esther Perel ha spiegato ai lettori del Guardian come fare per recuperare la libido persa in questi mesi, questione sollevata da molti, di cui forse abbiamo parlato in chat con gli amici, in casa con fidanzati e fidanzate, mariti e mogli. Alla fine è successo, abbiamo perso il desiderio. Ed è proprio da questo assunto che è nato Penile Papers, un nuovo libro di illustrazioni realizzato da artisti, stilisti e designer proprio con l’idea di «recuperare tutto quello che abbiamo dato per scontato prima della pandemia».
Ideato dall’illustratore londinese Dominic Myatt, il libro è composto da 62 disegni o comunque reinterpretazioni di peni creati da tantissimi artisti tra cui la stilista Vivienne Westwood, la cantautrice Beth Ditto, la cantante Mica Levi, la presentatrice televisiva Caroline Flack, il fotografo Nick Night, lo stilista Andreas Kronthaler, il musicista Andrew Huang e lo stilista Giles Deacon. Ma non solo. Come aveva spiegato Myatt a i-D, molti peni sono stati disegnati e ricreati anche da persone comuni, come dalla nonna di un suo amico, da un operatore di call center e da alcune clienti di un sex club, che avrebbero «contribuito al progetto per una visione selvaggiamente varia e diversificata». Secondo Myatt la migliore variazione sul tema del pene è quella di Westwood. «Lo ha disegnato delicatamente su un cartamodello e me lo ha gentilmente spedito, mi ha detto che è quello di suo marito Andreas Kronthaler». La copertina del libro può anche essere staccata e arrotolata, così da creare una sorta di pene tridimensionale. Penile Papers avrà una tiratura limitata di sole 200 copie, e come spiega Designtaxi tutti i profitti saranno equamente distribuiti tra l’organizzazione non profit per la salute sessuale Terrence Higgins Trust, il gruppo per l’uguaglianza razziale Runnymede Trust e la ricerca contro l’HIV.

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.