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Chick Corea, il grandissimo tastierista jazz, è morto a 79 anni
È stato uno degli inventori del jazz fusion, il genere degli anni ’70 che mischiava il jazz, appunto, con il rock e la musica funk: il compositore e tastierista Chick Corea è morto il 9 febbraio a 79 anni a causa di «una rara forma di cancro che è stata scoperta solo di recente», secondo quanto riportato in una dichiarazione condivisa sulle sue piattaforme social.
Nato nel Massachusetts nel 1941, Corea aveva origini italiane (per la precisione di Albi, in provincia di Catanzaro) e veniva da una famiglia di musicisti – suo padre era un trombettista professionista – da cui imparò a suonare il pianoforte da piccolo. Negli anni ’60 registrò e suonò con figure di riferimento del jazz come Mongo Santamaria, Stan Getz e Dizzy Gillespie. Nel 1968 il suo album di debutto Tones for Joan’s Boans. Nello stesso anno sostituì Herbie Hancock nella band di Miles Davis, in quello che viene ricordato come un curioso scambio di ruoli: nel 1962 Hancock aveva preso il suo posto nella band di Mongo Santamaria. Durante il periodo nella band di Davis, Corea ha suonato in album che hanno fatto la storia del jazz: In a Silent Way, Bitches Brew, Live at the Fillmore East e Live-Evil, preparando il terreno per il fiorire della jazz fusion negli anni ’70.
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Corea ha lasciato Miles Davis e il suo gruppo nel 1970 per perseguire prima con il quartetto di breve durata Circle e poi con i Return to Forever, un gruppo jazz-rock con il bassista Stanley Clarke, che ha visto un variegato cast di musicisti andare e venire per tutto il decennio. Ha vinto il suo primo Grammy – Best Jazz Instrumental Performance —– per la title track dell’album No Mystery del 1975 dei Return to Forever.
Alcuni suoi pezzi, come “Spain,” “500 Miles High” and “Tones for Joan’s Bones”, ricorda il New York Times, sono diventati dei suonatissimi standard jazz.
Una curiosità su di lui: sotto i ringraziamenti speciali dei suoi album più recenti Corea menzionava sempre L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, definendolo «una continua fonte di ispirazione». Il musicista ha dichiarato che Scientology esercitò una profonda influenza sulla sua direzione musicale nei primi anni Settanta.