Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.
La storia del documentario del 1969 sulla famiglia reale inglese che la Bbc continua a non trasmettere
Il giornalista Tim Teeman ha scritto un lunghissimo articolo sul Daily Beast per ragionare sui motivi per cui il bellissimo documentario del 1969 Royal Family sia riuscito a far arrabbiare così tanto la regina che la Bbc non ha mai potuto trasmetterlo, e continua a non poterlo fare. Secondo chi ha avuto la fortuna di vederlo, il documentario sarebbe infatti troppo rivelatore, non solo per quello che mostra della regina e del principe Filippo, della famiglia reale e della loro routine quotidiana, ma anche per l’atmosfera generale del film, troppo intima e calda. Guardandolo, scrive Teeman, si può capire perché la regina, che tiene moltissimo alla discrezione, desidera che nessuno lo veda. Il documentario fa proprio la cosa che la regina teme di più: si avvicina troppo.
Perché se ne parla adesso? Perché negli ultimi giorni il film è apparso su vari canali su YouTube, e nonostante la Bbc si sia immediatamente affrettata a imporre restrizioni sul copyright, determinata a bloccarlo in tutti i modi, qualcuno è riuscito a vederlo. Il documentario include una scena poi ripresa anche in The Crown, in cui la famiglia reale si riunisce davanti alla televisione – proprio come una famiglia “normale” – appositamente per le telecamere del produttore e regista Richard Cawston. Una scenetta di falsa normalità organizzata per dare l’idea di una monarchia moderna e vicina al popolo, che i protagonisti interpretarono con un certo disagio. Il film, girato 53 anni fa, segue la famiglia reale per un anno, dalla primavera del 1968 alla primavera del 1969, e inizia ponendo un’altra importante questione che ancora oggi risulta ancora attuale (e continuerà ad esserlo, molto probabilmente, finché la Royal Family sarà considerata tale): a cosa serve questa istituzione, e come resiste? Ma la vera domanda a cui rispondere, secondo Tim Teeman, sarebbe un’altra: perché l’emittente pubblica britannica è ancora così servile nei confronti della famiglia reale?