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Rudy Giuliani è stato ripreso in una scena del nuovo Borat mentre si mette le mani nei pantaloni

22 Ottobre 2020

«La credibilità di Rudy Giuliani, ex sindaco di New York, avvocato e grande sostenitore di Donald Trump, potrebbe essere seriamente messa in discussione dal suo comportamento in una scena nel nuovo film di Sacha Baron Cohen», scrive il Guardian, a proposito del nuovo film di Borat, il famoso reporter kazako alla scoperta dell’America. Perché in una scena di Borat: Subsequent Moviefilm, su Amazon Prime da domani, Giuliani, il vero Giuliani, a un certo punto sembra mettersi la mano nei pantaloni, mentre si trova in una stanza con una donna che credeva essere una giornalista (e che in realtà era un’attrice del film, di 24 anni).

Come scrive il Guardian che ha spiegato il retroscena, il 7 luglio scorso, l’avvocato di Trump aveva accettato di rilasciare un’intervista a una ragazza, Maria Bakalova, in realtà la co-protagonista del film in cui interpreta la figlia di Borat. Durante l’intervista, fissata in un hotel di Manhattan, l’ex sindaco accetta di seguire la ragazza in una suite, che è attrezzata con telecamere nascoste, e qui, mentre lei finge di perdere tempo nel liberarsi del microfono e spogliarsi, Giuliani si sdraia sul letto e si infila le mani nelle mutande. È in quel momento che irrompe nella stanza à la Borat, Sacha Baron Cohen: «Fermo! Ha 15 anni, è troppo vecchia per te!». Giuliani, che non era riuscito a riconoscere l’attore, aveva allora denunciato l’episodio alla polizia, pensando di essere stato vittima di un possibile ricatto. «Mi stavano intervistando ed è entrato questo pazzo indossando un completo trangender rosa», aveva detto l’ex sindaco. «Una sorta di bikini rosa, con pizzo, e sotto una maglia di rete traslucida. Aveva la barba, le gambe nude ed era totalmente fuori di testa».

Nel nuovo film, Borat Sagdiyev viene inviato dal governo kazako negli Stati Uniti per offrire una tangente a un alleato di Donald Trump, così da ingraziare il suo Paese presso l’amministrazione. Come aggiunge il Guardian, in molti si chiedono se il film, che uscirà a poca distanza dalle elezioni del 3 novembre, possa riuscire a condizionare l’elettorato.

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