Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.
Tutte le cose più interessanti delle nomination agli Emmy 2020
Watchmen, Succession e Schitt’s Creek. Sono questi i titoli finora più quotati per la vittoria come miglior serie televisiva agli Emmy 2020, la 72esima edizione della cerimonia che si terrà il 20 settembre in diretta sull’emittente ABC (trovate la lista completa qui). Come segnala il New York Times, l’incetta di nomination l’ha fatta, senza troppe sorprese, la piattaforma Netflix, che per la prima volta batte il record di Hbo, ma quest’ultima può gioire di un altro record: quello di Watchmen, che ha ottenuto ben 26 nomination, il massimo per qualsiasi show candidato per l’edizione 2020. In gara anche Apple Tv e Disney+, con le loro prime menzioni rispettivamente per le serie Morning Show e Mandalorian.
La categoria più «accattivante», spiega sempre il Nyt, si conferma anche quest’anno quella delle “Miglior miniserie”, in cui figurano Little Fires Everywhere, Mrs America (per cui Cate Blanchett è candidata anche come miglior attrice protagonista), Unbelievable, Unorthodox e Watchmen, «proprio i titoli che quest’anno sono piaciuti di più», scrive il Nyt. Come sottolinea l’Hollywood Reporter, poi, in questa nuova edizione gli attori neri hanno ottenuto il numero più alto di candidature mai ricevuto, considerando che delle 102 nomination, ne hanno avute 35, tra cui Regina King per Watchmen e Kerry Washington per Little Fires Everywhere. Così anche Zendaya, che ieri si è guadagnata la sua prima meritatissima nomination per Euphoria, nella stessa categoria insieme a volti storici della tv americana, ovvero Jennifer Aniston (The Morning Show), Olivia Colman (The Crown), Jodie Comer (Killing Eve), Laura Linney (Ozark) and Sandra Oh (Killing Eve).
Interessanti, dice Dazed & Confused, le nomination ottenute da Normal People, adattamento del romanzo di Sally Rooney che è stata candidata per la miglior sceneggiatura, insieme al protagonista maschile, Paul Mescal, come migliore attore, Lenny Abrahamson per la regia, e Louise Kiely per il miglior casting. Intanto non è ancora chiaro con quale modalità avverrà la cerimonia, «anche se di sicuro farla in presenza potrebbe essere un ottimo segnale positivo vista la condizione in cui versa anche il mondo del cinema», ha concluso il Nyt.