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La Russia ha vietato la caccia alle marmotte per paura della peste bubbonica

07 Luglio 2020

Secondo quanto riporta il Guardian, la Russia ha intensificato le pattuglie per contrastare la caccia di marmotte vicino al suo confine con la Cina e la Mongolia, dopo che i Paesi hanno riferito negli ultimi giorni di possibili casi di peste bubbonica. Non è la prima volta che succede: anche nel maggio del 2019 era stato segnalato il caso di una coppia di etnia kazaka deceduta dopo aver cacciato e consumato le interiora crude di una marmotta, che secondo gli esperti può ospitare il batterio di quella che nel Medioevo veniva chiamata “la peste nera”. Le autorità di Bayan Nur, una città nella regione cinese della Mongolia interna, hanno emesso un avvertimento domenica dopo che un ospedale ha riferito di un caso sospetto. La regione cinese ha vietato la caccia e il cibo dei grandi roditori e ha chiesto al pubblico di denunciare eventuali casi, nonché eventuali marmotte malate o morte. La scorsa settimana, inoltre, la vicina Mongolia ha anche riferito di due casi di peste bubbonica legati a persone che hanno mangiato carne di marmotta nella sua provincia occidentale di Khovd.

Sebbene rari, casi di questo tipo non sono isolato: come riportava NPR, secondo il Centro nazionale per le malattie zoonotiche degli Stati Uniti, ogni anno almeno una persona in Mongolia muore a causa della peste, di solito dopo essere venuta a contatto con le marmotte. Nonostante siano lontani i giorni di massima diffusione, dal 2010 al 2015 ci sono stati più di 3.000 casi segnalati di peste bubbonica, con 584 decessi. Come ha spiegato però David Markman, ricercatore della Colorado State University, le marmotte sono solo dei vettori e, molto probabilmente, non è il consumo della loro carne la ragione di queste morti, visto che gli acidi del nostro stomaco dovrebbero essere in grado di annientare la maggior parte dei batteri pericolosi. La Yersinia pestis, il batterio che causa la peste, vive in animali infetti, in particolare roditori, e si diffonde a causa delle pulci, che possono infettare alcune specie selvagge. Intanto, le autorità della regione russa dell’Altai, che confina con il Kazakistan, la Cina e la Mongolia, hanno affermato che i funzionari pattugliano l’area per imporre il divieto di cacciare le marmotte e avvertire la gente dei pericoli, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa TASS. Le autorità sanitarie hanno comunque specificato che i casi oltre confine non rappresentano una minaccia per la popolazione locale.

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