Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
Il Guardian ha recensito l’edizione italiana del nuovo libro di Elena Ferrante

Continua a fare proseliti La vita bugiarda degli adulti, il nuovo romanzo di Elena Ferrante giunto per consolare gli orfani della quadrilogia L’amica geniale e accolto con veglie notturne tra gli appassionati e i critici di tutta Italia. Nel nostro Paese e non solo. Anche Kathryn Bromwich ne ha scritto una recensione per il Guardian, nonostante in Inghilterra verrà pubblicato a giugno del prossimo anno.
«Ferrante è una cronista esperta del periodo dell’adolescenza, con le sue passioni irregolari e travolgenti», ha scritto Bromwich, facendo riferimento alla vita di Giovanna, nuova protagonista di cui vengono seguite le vicende dai 12 ai suoi 16 anni. «Descrive attentamente il modo in cui i sentimenti possano mutare, svanire, analizzando le ragioni confuse che spingono le persone a comportarsi nel modo in cui si comportano», continua, «come le ipocrisie dei genitori, dipinti nelle loro debolezze, e le abitudini più sgradevoli che vengono tramandate di madre in figlia». E fino qui, il tema non cambia, lo stile tanto meno: è una storia che catapulta il lettore in un mondo in cui gli adulti sono visti, giudicati e raccontati dallo sguardo innocente di una ragazzina. «Ma ciò che distingue questo libro da quelli che l’hanno preceduto è la sua attenzione ai vertici della società napoletana dei primi anni Novanta», sottolinea Bromwich.
Perché Giovanna, cresciuta in un’agiata famiglia di sinistra, respira le discussioni sul marxismo, sul sesso, suoi nuovi stimoli educativi, «eppure se ne vuole allontanare, scoprendo una Napoli diversa più vicina al rione della classe operaia». Certo, «abbiamo la sensazione di essere già stati qui prima, perché vi sono tematiche comuni all’intera opera di Ferrante, come le famiglie che cadevano a pezzi nei Giorni dell’abbandono, il fascino per la bellezza e per la sua mancanza», con un’altra differenza: «Non vi è nessun altro personaggio come Giovanna che venga indagato approfonditamente. Le varie figure femminili appaiono e scompaiono, e forse ci sarà per loro un futuro in qualche prossimo libro».

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.