Hype ↓

Paolo Sorrentino ha dovuto spiegare la scena di Loro 1 in cui muore una pecora

24 Settembre 2019

Uscito in Italia più di un anno fa, il 24 aprile 2018, il film in due tempi ispirato a Silvio Berlusconi aveva lasciato pubblico e critica un po’ perplessi. Su Studio Mattia Carzaniga si chiedeva: «A chi piacerà Loro? Probabilmente non a noi, sicuramente non a loro, ovviamente non a lui». Da qualche giorno (il 20 settembre) il film di Paolo Sorrentino è approdato nei cinema statunitensi: a quanto pare, a loro (gli americani) sta piacendo più che a noi (gli italiani). Leggere le analisi uscite su varie testate – dal New York Times a The New Republic – è molto interessante, perché permette a noi – forse ancora troppo legati alla figura di Berlusconi, ancora fresca nella nostra memoria – di considerare il film da un punto di vista più distaccato.

Gli articoli americani potrebbero aiutarci a capirlo meglio, insomma. Forse troppo? A pochi giorni di distanza da una bella recensione firmata Bilge Ebiri, Vulture ha pubblicato la sua breve intervista al regista premio Oscar. «Probabilmente è giusto dire che Paolo Sorrentino, l’uomo che ci ha regalato La Grande Bellezza e The Young Pope, è attratto da figure potenti, siano essi politici, pontefici, leggendari party animal o imbroglioni provinciali e di mentalità ristretta. In Silvio Berlusconi, l’ex primo ministro italiano, sembra aver trovato un soggetto che combina tutti questi aspetti». Il suo giudizio è più che positivo: «Potrebbe essere il film più ambizioso di Sorrentino fino ad oggi, e in qualche modo il più scioccante, se non altro perché, nel mezzo di questo carnevale di domande grottesche, in realtà trova qualcosa di umano sul controverso leader italiano».

La prima domanda di Ebiri riguarda l’assurda scena di apertura che chi ha visto il film ricorderà molto bene. La protagonista è una pecora (si sa che nei film di Sorrentino gli animali non compaiono mai per caso ma rivestono sempre un ruolo metaforico). La pecora attraversa il prato della villa di Berlusconi a Porto Rotondo, sale i gradini ed entra a Villa Certosa. In tv va in onda un quiz di Mike Bongiorno, televendite e pubblicità. Sentiamo lo scatto dell’aria condizionata e vediamo la temperatura scendere a 3 gradi, poi a 2, a 1, e infine a 0: la pecora cade a terra morta. «Che diavolo succede in questa scena?», domanda senza timore Ebiri. E Sorrentino risponde: «Ho immaginato la casa di Berlusconi come un luogo freddo e ostile. Fa freddo perché l’aria condizionata è troppo alta e quindi la pecora muore. Ma l’animale è mostrato mentre guarda la tv, in tv c’è un telequiz di Mike Bongiorno, e Berlusconi è noto per aver sviluppato questo tipo di programma televisivo, criticato per essere molto superficiale. Quindi, alla fine, ci troviamo a chiederci se la pecora sia morta a causa del freddo o della superficialità, del nulla degli spettacoli in tv».

Articoli Suggeriti
5 domande su Alfredo Cospito

Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.

Il tradimento dei social

Dovevano essere dei network, invece sono diventati piattaforme di publishing personale sempre più performative. Il momento della fine è vicino?

Leggi anche ↓
5 domande su Alfredo Cospito

Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.

Il tradimento dei social

Dovevano essere dei network, invece sono diventati piattaforme di publishing personale sempre più performative. Il momento della fine è vicino?

L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Debora Serracchiani e i giorni dell’abbandono del Pd

Se c'è una cosa che racconta la crisi del Partito democratico, questa è la parabola di Serracchiani dal 2009, anno della sua esplosione, all’uscita nella tragica notte elettorale.

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Vincent Gallo ha endorsato Giorgia Meloni su Instagram e poi ha cancellato il post