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C’è un drama in corso tra il creatore e il compositore di White Lotus Cristóbal Tapia de Veer ha lasciato improvvisamente lo show e Mike White è rimasto abbastanza scioccato.
Gli Arcade Fire hanno annunciato l’uscita del loro nuovo album, Pink Elephant L'hanno comunicato sulla piattaforma creata apposta per il loro fandom.
Dall’11 aprile Normal People torna su RaiPlay Finalmente potremo riguardare la serie tratta dal romanzo di Sally Rooney che ha lanciato la carriera di Paul Mescal.
Trump ha davvero detto che, dopo aver imposto i dazi, tutti i Paesi del mondo gli stanno «leccando il culo» Dichiarazione fatta davanti all'estasiata platea della National Republican Congressional Committee di Washington.
Sulla lapide di David Lynch c’è l’epitaffio più lynchiano che si può immaginare Ma, per un volta, il regista ci ha lasciato una spiegazione chiarissima del suo significato.
Alla prossima Mostra del cinema di Venezia, Werner Herzog verrà premiato con il Leone d’oro alla carriera «Questa la considero una medaglia», ha detto il regista, che ne ha approfittato anche per ricordare a tutti i numerosi nuovi progetti ai quali sta lavorando.
Si è scoperto che la foto del finale di Shining è una foto vera A distanza di 45 anni dall'uscita del film, due ricercatori hanno trovato l'immagine che ispirò Kubrick per il finale.
In Spagna c’è stata la più grande manifestazione per il diritto alla casa di sempre Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».

FaceApp ha davvero problemi di privacy?

18 Luglio 2019

Se c’è un motivo per cui vale la pena prestare attenzione alle polemiche sui problemi di privacy di FaceApp, l’applicazione virale che consente di invecchiare o ringiovanire la propria immagine, è quello di ricordare a noi stessi di chiederci sempre come i nostri dati vengano usati online, scrive The Verge. Il dibattito è stato scatenato da un tweet dello sviluppatore americano Joshua Nozzi, racconta la Bbc, che ha accusato l’azienda sviluppatrice di raccogliere dati senza il consenso degli utenti.

A destare preoccupazione è il fatto che con FaceApp le foto vengano salvate su un server controllato dallo sviluppatore e non sul telefono. È il caso di ricordare però, avverte la rivista di tecnologia statunitense, che ogni giorno carichiamo immagini del nostro volto sui server di diverse aziende senza farci troppi problemi. Le polemiche hanno raggiunto un livello istituzionale: un senatore democratico statunitense ha chiesto all’Fbi di investigare su quello che ha definito «un rischio per la sicurezza nazionale e per la privacy di milioni di cittadini USA» scrive il Guardian. Il tema, secondo The Verge, è più geopolitico che tecnologico: «L’unica differenza con Facebook o Google è che FaceApp è sviluppata in Russia. I suoi pericoli nascosti dipendono quindi dalla percezione americana del Paese».

Da parte sua, il Ceo dell’azienda Yaroslav Goncharov ha assicurato che le foto, caricate sul server per motivi di banda larga, vengono cancellate quasi subito e non sono usate senza il permesso degli utenti. Alcuni dubbi sulla protezione dei dati personali vengono comunque avanzati dagli esperti, che segnalano ad esempio l’impossibilità per l’utente di cancellare autonomamente i propri dati: bisogna inviare una richiesta. L’applicazione nel complesso non è ritenuta in linea con il GDPR (il regolamento europeo sulla protezione dei dati). Un altro rischio potenziale, infatti, è l’adozione da parte dell’azienda di una policy molto “ampia” che le permette di utilizzare immagine e nome degli utenti per scopi commerciali. Goncharov ha però dichiarato di non vendere né condividere i dati con terze parti.

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