Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Cosa dicono le recensioni di Toy Story 4
Toy Story 4 uscirà nei cinema italiani il 26 Giugno. Della trama avevamo già parlato qui, raccontando il nuovo personaggio di Forky, un giocattolo costruito da Bonnie, la piccola protagonista, mettendo due occhi e una bocca a una piccola forchettina di plastica usa e getta. Nonostante diventi immediatamente il giocatolo preferito della bambina, Forky è afflitto da una depressione devastante. Un altro motivo che renderà il film un po’ triste è che sarà il primo capitolo senza il doppiaggio di Fabrizio Frizzi, storica voce di Woody.
Digg ha raggruppato le recensioni comparse sui vari magazine, specializzati e non, per aiutarci a capire cosa ci dobbiamo aspettare dal film e dai nuovi personaggi. Polygon e IGN Movies hanno sottolineato come il film ruoti intorno alla crisi di identità attraversata da Woody, stimolata dal nuovo personaggio Forky e dal ritorno della pastorella Bo Peep. La piccola Bonnie non è l’unica ad essersi innamorata del piccolo Forky: l’hanno adorato anche Vanity Fair, il Chicago Sun-Times e IndieWire, che sono tutti d’accordo nell’assicurarci che lo troveremo irresistibile, arrivando a dichiarare: «Forky è l’eroe di cui abbiamo bisogno nel 2019».
Secondo ScreenCrush, che lo definisce anche il più debole della serie (una strana considerazione, visto che la recensione, nel complesso, è molto positiva), «è anche il più rischioso e il più piacevolmente imprevedibile. Pone domande sincere e difficili sulla natura e il significato della vita, più di quasi ogni “film per adulti” visto quest’anno». La stampa ha giudicato con entusiasmo anche l’antagonista, la bambola Gabby Gabby, che a causa della sua ossessione per i sentimenti è un po’ lo specchio di Woody. A differenza di Woody, però, Gabby Gabby non ha mai ricevuto affetto: «questo la rende ancora più disperata. La sua disperazione la rende il cattivo più estremo ma anche quello in cui è più facile identificarsi». Un’antagonista che spezza il cuore, come ha sottolineato Vox.