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Di successo ma senza introiti, Tumblr cerca di rimediare

19 Aprile 2012

David Karp e l'attore Joseph Gordon-Levitt.

Fondato nel 2007 dall’allora dicianovenne David Karp, Tumblr è diventato in pochi anni uno dei maggiori social network della Rete (il settimo a livello globale, secondo Nielsen), e il punto di riferimento per gli utenti che cercano un modo veloce e intuitivo di condividere, trovare e pubblicare materiale online. Attualmente la piattaforma di microblogging macina numeri da capogiro: 50 milioni di blog, 20 miliardi di post pubblicati e un aumento delle visite pari al 900% solo nel 2011.

Insomma, Tumblr è diventato maturo pur rimanendo, come ha spiegato Karp a GigaOm, il punto di riferimento per “i creatori che vogliono avere uno spazio per esprimere se stessi”, una mission che – ha continuato il fondatore del sito – ha caratterizzato anche Apple, Adobe e Youtube, ma che questi giganti hanno poi perso di vista. Il problema è che per ora l’azienda non ha guadagni diretti, né introiti pubblicitari. Il fondatore ha detto di non voler assolutamente attivare il servizio di vendita di banner pubblicitari AdSense di Google nella sua piattaforma: secondo il giovane imprenditore, infatti, Tumblr non può avere i tradizionali banner pubblicitari che si vedono negli altri siti. Sta quindi al settore pubblicitario adattarsi alla realtà dell’universo del microblogging e a quella del suo pubblico attivo, creativo, innovatore.

Per ora una possibile soluzione al problema potrebbero essere gli “highlighted post“, ovvero post che acquisiscono maggiore visibilità nelle dashboard degli utenti previo il pagamento di un dollaro. Un’altra soluzione potrebbe essere il Radar, uno strumento che permette di gestire questi highlighted post consentendo la vendita di “spazi” ad aziende o utenti disposti a pagare. Il servizio Radar entrerà in uso il 2 maggio e probabilmente farà storcere il naso a molti affezionati, ma è anche l’unico modo per garantire a Tumblr di mantenersi profittevole. Purtroppo, di solo hype non si campa tutta la vita.

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